Secondo Antonella, da anni in prima fila per dare giustizia al fratello, la perdita non può essere valutata economicamente
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Un centesimo di euro. È questo il risarcimento chiesto da Antonella Pagliuso, sorella dell’avvocato Francesco, ucciso il 9 agosto 2016, durante l’udienza che si è tenuta questa mattina in Corte d’Assise e che ha visto alla sbarra Marco Gallo, accusato di essere l’assassino. Una richiesta provocatoria la sua «avendo perso ella la parte migliore di sé e non ritenendo ristorabile o valutabile economicamente la perdita».
Marco Gallo è stato rinviato a giudizio. A costituirsi parte civile anche i genitori dell’avvocato Pagliuso con il legale Salvatore Staiano, la sorella Angela con il marito e il figlio con il legale Nunzio Raimondi, la moglie con l’avvocato Enzo Galeota, il figlio con l’avvocato Pino Zofrea, la sorella Antonella con il marito e il figlio con il legale Aldo Ferraro. E poi, ancora, la camera penale di Lamezia, con l’avvocato Gianfranco Agapito il consiglio dell'ordine degli avvocati di Lamezia con il legale Barbieri, il Comune di Soveria Mannelli con l’avvocato Pietro Agapito e il Comune di Lamezia con l’avvocato Caterina Restuccia.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 23 aprile.