La Corte d'Assise d'appello di Torino conferma l'ergastolo per Francesco Furchì. Furchì, originario di Santa Domenica di Ricadi, nel vibonese, era già stato condannato in primo grado per l'omicidio dell'avvocato, professore universitario e consigliere comunale di Torino Alberto Musy ferito a colpi di pistola nel marzo 2012, nell'androne di casa e morto dopo 7 mesi di agonia.


“Sono innocente, è un’ingiustizia”, ha detto Furchì uscendo dall’aula. Soddisfatti, invece, i familiari della vittima. "Abbiamo sempre avuto fiducia – ha dichiarato la moglie di Musy -, si era capito dal lavoro degli inquirenti che c’erano le basi”.


Per gli inquirenti ci sarebbero ben tre moventi ad incastrarlo. Furchì era nella lista "Alleanza per la città" che sosteneva la candidatura a sindaco di Musy, ma Musy era contrario ad avere l'imputato a capo di una lista collegata alla sua. C'è poi la vicenda dell’Arenaways, una piccola società di trasporti ferroviari fallita che Furchì, con l'aiuto di Musy, avvocato, voleva rilevare, ma anche questo progetto fallì. In ultimo un favore che Furchì aveva chiesto a Musy, nel suo ruolo di professore universitario: favorire il figlio dell'ex ministro del Psi Salvatore Andò, nella nomina a docente dell'università di Palermo