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“In quella casa ci sarebbe potuto passare anche un branco di elefanti, la solidità degli indizi è tale da non permettere di potere parlare di una scena del crimine inquinata”. Mariano Salerno legale della famiglia Lettieri non nasconde di non avere mai messo in dubbio che il giudice del Tribunale del Riesame avrebbe deciso per la permanenza in carcere di Salvatore Fuscaldo, l’unico indagato in carcere al momento per l’omicidio della commessa di Cirò Marina, uccisa l’otto marzo scorso.
“Il sangue di Antonella, che è la prova più determinante – spiega Salerno – non era in casa, ma nella sua auto, sugli scarponcini in cui risulta esserci il suo dna, sulla trapunta ritrovata nel vigneto vicino a dove lavora”.
Per la difesa, invece, nei momenti successivi al ritrovamento del cadavere almeno cinque persone sarebbero entrate in casa contaminando la scena. Contro Fuscaldo c’è anche il percorso ricostruito tramite le telecamere della zona che lo hanno filmato uscire di casa molto presto il nove marzo mattina e fare due fermate, di cui una proprio lì dove è stata successivamente trovata quella trapunta, completamente intrisa del sangue di Antonella.
Intanto, si continua a scavare nella vita della donna. Per gli esiti delle analisi del Racis di Roma sul cellulare di Antonella i tempi potrebbero continuare ad essere lunghi. Movente e arma o armi del delitto rimangono ancora nodi duri da sciogliere.
Tiziana Bagnato