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Lui che tutte le sere si presentava al market in cui lavorava Antonella offrendosi di aiutare a sistemare per la chiusura e che quell’otto marzo nessuno ha visto. Lei che ultimamente in presenza di Caterina, moglie di Fuscaldo, sarebbe apparsa irrigidita e particolarmente silenziosa.
Le testimonianze delle sorelle di Antonella. A fornire queste istantanee, indicazioni preziose di come il rapporto tra la commessa uccisa a Cirò Marina e la coppia di coniugi avesse avuto ultimamente delle increspature sono le sorelle di Antonella. Sono loro, unite da un rapporto stretto e d’acciaio, ancora di più dopo che la loro famiglia era stata colpita da diverse perdite premature, il cordone affettivo in cui la donna, che viveva sola, si rifugiava.
Sono sempre loro ad avere raccontato agli inquirenti di quando dopo avere bussato senza risposta al portone di casa della sorella, avessero visto dopo uscire dall’appartamento di via Cilea proprio Fuscaldo.
Un ruolo quasi materno e protettivo il loro che le aveva spinte già da tempo a manifestare le loro rimostranze verso il rapporto di Antonella sia con bracciante agricolo con la passione per la caccia che con la moglie Caterina. Secondo l’avvocato di famiglia, la commessa aveva reagito confidandosi meno con le sorelle, per evitare i loro rimbrotti. O forse davvero il rapporto con Fuscaldo era diventato sentimentale e lei non voleva ammettere di avere iniziato una frequentazione con uomo sposato, unito in matrimonio con una sua cara amica.
Ipotesi che aspettano riscontri. Tanto il materiale nelle mani del Ris di Messina e di quello di Roma. Ma è soprattutto dal telefono di Antonella che ci si aspetta di fare luce su cosa abbia animato la mano dell’assassino.
Tiziana Bagnato