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Cosenza - Colpo di scena questa mattina nell’udienza del processo per l’omicidio di Roberta Lanzino, la studentessa di Rende, violentata e uccisa il 26 luglio del 1988. Il pm ha chiesto l'assoluzione per Francesco Sansone, uno dei due imputati accusato di aver ucciso Roberta.
Secondo la requisitoria del Pm sarebbe la relazione sul Dna, dopo il ritrovamento di un campione di terriccio con sangue e sperma eseguita dai Ris di Messina a scagionare Sansone. Il Dna isolato, infatti, non appartiene né a Sansone e né a Carbone ucciso nel novembre del 1989, perché, secondo l’accusa, conosceva qualcosa che non doveva sapere. Il dna isolato dal campione di terriccio è stato classificato come “ignoto 1” e potrebbe far isalire all’assassino della giovane donna.
Sempre il Pm, invece, ha chiesto l'ergastolo per Franco Sansone e per il padre Alfredo per l'omicidio Carbone, mentre è stata chiesta l’assoluzione per l’altro familiare Remo.