Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Arresto non convalidato per assenza del pericolo di fuga, ma contestuale applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. E’ la decisione del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, nei confronti di Giuseppe Zangari, 46 anni, di Spadola, accusato dell’omicidio del commercialista Bruno Lacaria, 52 anni, di cui si erano perse le tracce dall’8 febbraio scorso e che è stato ritrovato in un bosco il 27 febbraio scorso su indicazione dello stesso Zangari.
Il gip ha sciolto quindi la decisione sul fermo di indiziato di delitto firmato dalla Procura e le accuse nei confronti di Zangari (in foto) sono piuttosto pesanti: omicidio e false dichiarazioni al pubblico ministero. Il 46enne di Spadola avrebbe infatti anche simulato un avvelenamento da pesticida sotto l’inesistente minaccia di alcuni rapinatori entrati nel suo esercizio commerciale. Una messinscena architettata per sviare da se stesso le indagini dei carabinieri dopo la scomparsa di Bruno Lacaria, l'amico e commercialista ucciso con un colpo di bastone alla testa così come chiarito anche dall’esame autoptico eseguito dal medico legale Katiuscia Bisogni su mandato del pm della Procura di Vibo Valentia Filomena Aliberti.
Resta invece ancora da chiarire il movente del delitto. Su tale fronte le indagini della Procura di Vibo e dei carabinieri del Nucleo investigativo di Serra San Bruno proseguono senza sosta. Giuseppe Zangari è difeso dall'avvocato Enzo Galeota.
Giuseppe Baglivo