Omicidio Gigliotti

Imprenditore di Lamezia ucciso e dato alle fiamme, confermata anche in appello la condanna a 30 anni per Gallo

Il delitto risale al gennaio del 2015. All’origine vi sarebbero attriti per questioni personali e passionali. Il killer avrebbe aspettato che la vittima rincasasse per sparare contro il finestrino dell'auto mentre aspettava che si aprisse il cancello automatico

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di Alessia Truzzolillo
9 luglio 2024
14:14
Da sinistra: Gallo e Gigliotti
Da sinistra: Gallo e Gigliotti

La Corte d’Asside d’Appello di Catanzaro ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Marco Gallo, 38 anni, per quanto riguarda l’omicidio di Domenico Gigliotti avvenuto a Lamezia Terme nel gennaio del 2015.
La Corte – Piero Santese presidente, Carlo Fontanazza a latere – ha accolto la richiesta di conferma avanzata dal sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio e dalle parti civili, rappresentate dagli avvocato Salvatore Cerra e Lucio Canzoniere. È stato inoltre dichiarato prescritto il reato di distruzione di cadavere.

Marco Gallo, difeso dagli avvocati Francesco Siclari e Antonio Mancuso, è accusato di aver ucciso e dato alle fiamme l’imprenditore edile Gigliotti poiché – secondo le accuse – l’imputato avrebbe versato 1.100 euro per una crociera mai fatta all’agenzia di viaggi gestita dalla moglie della vittima.
Sarebbe stato proprio l’incasso fraudolento dell’anticipo versato, nonché la mancata restituzione dello stesso a scatenare la violenta reazione dell’imputato che, già nel mese di ottobre 2014, avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione della famiglia Gigliotti.
A gennaio 2015 Gallo avrebbe aspettato che Gigliotti rincasasse dopo una serata fuori per sparare attraverso il finestrino mentre l’uomo aspettava che si aprisse il cancello automatico. Poi l’auto è stata data alle fiamme col cadavere dentro.


Ma il movente dell’efferato delitto – secondo le indagini dirette dalla procura di Lamezia e condotte dalla Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme e dalla Squadra Mobile di Catanzaro – sarebbe riconducibile anche a presunte avances di Gigliotti nei confronti della moglie di Gallo, da cui sarebbe nata una discussione fra presunto killer al culmine della quale Gigliotti avrebbe pesantemente malmenato Gallo, circostanza questa che però non ha avuto uno sviluppo nel corso del processo.

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