È stato un 16 ottobre nel segno del ricordo di Franco Fortugno quello vissuto dalla comunità di Locri che, come ogni anno, ha rinnovato il proprio tributo nei confronti del vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla 'ndrangheta 19 anni fa. In un’atmosfera di commozione e di raccoglimento alla presenza delle istituzioni del territorio e dei cittadini, la giornata si è aperta con la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di Santa Caterina officiata da don Antonio Santoro per proseguire poi a Palazzo Nieddu dove è stata deposta una corona di fiori da parte delle Istituzioni dello Stato. Quindi la visita al cimitero di Locri per l’omaggio ad opera del Consiglio regionale della Calabria nella cappella che accoglie le spoglie del medico e politico. «Penso che ci sia stata una presa di coscienza nell’anno del delitto e soprattutto una consapevolezza che non bisognava più girarsi dall’altra parte – ha espresso la vedova di Franco Fortugno, Maria Grazia Laganà -. Penso che la Calabria abbia avuto uno scossone. Io con mio marito condividevo tutto, anche la passione politica. L’ho fatto anche di rabbia perché volevo riscattare questa terra».

Come ogni anno, la giornata persegue l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo di Francesco Fortugno nel segno della partecipazione e del rinnovato impegno a rinsaldare quel patto condiviso tra istituzioni e forze sane della società civile che da anni sono costantemente attive sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata e della diffusione dei principi di legalità. Un percorso avviato già all’indomani del grave delitto politico mafioso e che prosegue ancora oggi quale punto di riferimento per la comunità locrese e per quanti credono che sia possibile realizzare compiutamente quell’opera di rigenerazione sociale e culturale di cui il territorio calabrese ha ancora bisogno. «L’omicidio Fortugno ha sconvolto un’intera regione ed è ancora oggi una ferita aperta – ha ricordato l’assessore regionale Giovanni Calabrese -. Locri ha il dovere di ricordare una figura mite che ha lasciato una traccia positiva del suo impegno politico».

Il primo cittadino Giuseppe Fontana ha invece sottolineato come, in occasione di quell’efferato delitto, ci sia stato un intervento puntuale della magistratura e delle forze dell’ordine «È importante rinsaldare il principio della democrazia attraverso il ricordo – ha evidenziato il primo cittadino - e rinvigorire quella coscienza civile che deve essere alla base di una comunità che vuole andare avanti».

Occhiuto: «Delitto per sempre scolpito nella nostra memoria»

«Il barbaro assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, è scolpito per sempre nella nostra memoria. Così, in una nota, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. «A 19 anni di distanza da quel brutale omicidio, che rappresentò anche una grave intimidazione nei confronti di tutti i calabresi - aggiunge Occhiuto - è dovere delle istituzioni e dei cittadini commemorare un uomo mite, onesto e appassionato e, soprattutto, rafforzare quotidianamente il valore della legalità nei nostri territori. La politica e le istituzioni hanno il compito di non arretrare mai di fronte alla sopraffazione criminale e di affermare ogni giorno le ragioni democratiche del vivere civile».