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Trent’anni di reclusione sono stati chiesti dal pm Fabiana Rapino per Silvano Passalacqua e Davide Veneziano, catanzaresi di 46 e 26 anni, imputati per omicidio volontario pluriaggravato e rapina aggravata ai danni di Antonia Critelli, uccisa a Catanzaro nella notte fra il 22 e 23 marzo 2009 nella sua casa a Pontepiccolo, quartiere del Capoluogo. Mentre l’avvocato di parte civile Nunzio Raimondi, che rappresenta i figli della vittima, fra i quali il presidente della Confcommercio, Pietro Tassone, ha chiesto il massimo della pena, l’ergastolo. Il gup Pietro Scuteri ha rinviato l’udienza al 16 giugno quando verrà sentito Passalacqua e la sentenza per i due imputati giudicati con rito abbreviato arriverà il 6 ottobre prossimo. L’omicidio di Antonia Critelli, avvenuto sei anni fa, sconvolse un’intera città. La donna fu uccisa da due persone che entrarono in casa sua di notte servendosi di una impalcatura per rapinarla consapevoli che la donna era titolare di alcune attività commerciali importanti. I ladri indossarono guanti di lattice e poi legarono la vittima con del nastro adesivo. Dopo averla aggredita e molestata l’hanno soffocata premendole un cuscino sul volto. Dopo oltre cinque anni di delicate indagini svolte dalla Polizia, la Procura procedette al fermo di Passalacqua, eseguito il 3 aprile del 2014, convalidato dal giudice per le indagini preliminari che emise un’ordinanza di custodia in carcere per lui e per Veneziano. Ad incastrare i presunti responsabili, spiegarono gli investigatori, fu soprattutto un pezzo del guanto in lattice adoperato da uno dei malviventi dal quale fu possibile estrarre il Dna poi identificato con quello di uno degli imputati.
Gabriella Passariello