Slitta l’inizio del processo per l’omicidio di Pasquale Aquino, ucciso il 3 maggio del 2022 nella zona di Schiavonea, a Corigliano Rossano. Il dibattimento a Cosenza avrebbe dovuto prendere il via oggi, ma gli avvocati dei cinque imputati hanno presentato alcune questioni preliminari che hanno costretto a rimandare. Tra queste, il fatto che alcuni degli atti d’indagine non sarebbero del tutto leggibili e ciò lederebbe il diritto di difesa. Per cui, i penalisti Giovanni Zagarese, Gianni Scatozza, Pasquale Di Iacovo e Antonio Pucci, hanno chiesto l’annullamento del decreto che dispone il giudizio nei confronti di Francesco Le PeraManuel IntrieriGiorgio ArturiBruno Arturi e Annamaria Iacino.

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Altra questione inoltre è quella che ai difensori non sarebbero state fatte vedere tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali in possesso degli uffici della procura antimafia di Catanzaro e di quello gip-gup del capoluogo di regione. Infine, le difese hanno chiesto lo stralcio dei reati per i quali non è competente la Corte d’Assise di Cosenza, come le ipotesi di reato di favoreggiamento personale e danneggiamento.

Oltre all’omicidio Aquino, qualora le richieste difensive non venissero accolte, in dibattimento si parlerà anche del tentato omicidio di Cosimo Marchese, avvenuto il 1 giugno 2022 in contrada Pirro-Malena nel comune di Corigliano Rossano.

Infine, la detenzione di un arsenale d’armi, traffico di droga e alcuni danneggiamenti compiuti nel 2022 nel territorio coriglianese-rossanese. Per tutti i reati la Dda contesta l’aggravante del metodo mafioso. La Corte d’Assise di Cosenza, presieduta dalla presidente Paola Lucente e dal giudice a latere Francesca De Vuono, si esprimerà il prossimo 29 febbraio.