Un movente passionale. Questo alla base dell'omicidio a Scandale, centro nel Crotonese, di Giovanni Lucante. Il 37enne venne ucciso a colpi d'ascia in località Santa Anastasia, il corpo venne ritrovato il giorno dopo, il 18 gennaio scorso. A sferrare i colpi mortali, il presunto killer Giovanni Voce. A indirizzare le indagini, le dichiarazioni della moglie della vittima. Nel giorno del delitto, come riporta l'edizione cartacea del Quotidiano del Sud, infatti la moglie della vittima avrebbe ricevuto dallo stesso Voce, con cui intratteneva una relazione nota a tutti: «Adesso basta, lo picchio e non lo faccio più tornare a casa». In effetti, Lucante a casa non ci è davvero più tornato. Le frequentazioni tra i due rivali, nonostante le tensioni, non erano infatti venute mai meno. E la situazione era precipitata, come confermato dalla moglie della vittima, a seguito dell'interruzione della storia tra i due amanti.

 

Fatto ancora più inquietante, il presunto assassino aveva iniziato a pedinare la donna e pretendere da lei che gli comunicasse ogni suo spostamento. Il 17 gennaio, durante una telefonata Voce ordinò che lasciasse aperta la conversazione. Rincasata, la stessa avrebbe avuto un diverbio con il marito che pretendeva un rapporto sessuale. Al suo rifiuto, Lucante l’avrebbe accusata di sottrarsi in virtù della relazione con Voce. Successivamente quest’ultimo avrebbe inviato il messaggio minatorio. Quindi l’incontro tra i due divenuto fatto di cronaca. I funerali di Giovanni Lucante si svolgeranno oggi.

 

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