È durata poco meno di cinque ore la fuga di Carmelo Bersano, 45 anni, presunto killer di Antonio Pupo, il 43enne incensurato ucciso la scorsa notte a Rosarno. I carabinieri della compagnia di Gioia Tauro sono riusciti a arrestare il cognato della vittima che nella sparatoria ha ferito anche suo nipote, Michele Pupo, ora ricoverato in prognosi riservata. 

 

I carabinieri erano sulle sue tracce già dalle ore successive all’agguato, consumatosi intorno a mezzanotte e mezza di ieri, in via Medma a Rosarno. Bersano - foto a lato -, secondo quanto appreso, si nascondeva in un casolare in campagna e lì lo hanno scovato i militari dell'Arma della compagnia di Gioia Tauro coordinati dal comando provinciale di Reggio Calabria. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, pare che Antonio Pupo e suo figlio Michele si trovassero a bordo della loro auto quanto il killer ha iniziato a sparare uccidendo il 43enne operaio portuale e ferendo gravemente il ragazzo.


Fin dall’inizio, le indagini hanno battuto la pista familiare, una banale lite tra parente degenerata, però, in un omicidio e in un tentato omicidio. I carabinieri però hanno braccato Carmelo Bersano e nel giro di poche ore sono riusciti a individuarlo e ad arrestarlo. L'uomo, difeso dall'avvocato Maria Angela Borgese, è stato rinchiuso nel carcere di Palmi.