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Continuano senza sosta le indagini dei carabinieri per fare piena luce sull’omicidio di Francesco Prestia Lamberti, 16 anni ancora da compiere, capitano della locale squadra di calcio giovanile e tanta voglia di vivere. Diversi i “nodi” ancora da sciogliere per avere un quadro completo su un fatto di sangue che ha sconvolto Mileto, il Vibonese ed il Paese intero.
I punti fermi al momento sono tre: i due colpi di pistola di piccolo calibro esplosi all’indirizzo di Francesco Prestia Lamberti, di cui uno ritenuto ed un altro che è entrato ed uscito, avendo il medico legale rilevato in quest’ultimo caso due fori (in entrata ed in uscita); l’esplosione dei colpi di pistola, da distanza di circa un metro, da parte del 15enne Alex Pititto; la furia omicida scatenata da motivi futili, e cioè l’intenzione di una ragazzina di lasciare Alex Pititto manifestata attraverso l’invio di un messaggio sul telefonino di Francesco Prestia Lamberti.
Il ruolo del 19enne di Paravati. Due sono invece, al momento,gli aspetti principali da chiarire e sui quali si stanno concentrando le indagini: il ruolo di Domenico Evolo, 19enne di Paravati, ed il luogo del delitto. Il ragazzo si è infatti presentato martedì sera ai carabinieri per raccontare ciò di cui era a conoscenza in relazione all’omicidio dell’amico Francesco Prestia Lamberti. I militari dell’Arma erano sulle sue tracce già da tempo, cercando un presunto complice di Alex Pititto. Al termine dell’interrogatorio, però, gli inquirenti hanno deciso di non adottare alcun provvedimento di fermo nei confronti del ragazzo, non avendo al momento elementi necessari per un provvedimento cautelare. La sua posizione resta in ogni caso al vaglio della Procura di Vibo Valentia e diversi sono gli aspetti ancora da chiarire, tanto che la sua auto – una Fiat Punto – è stata sequestrata ed i carabinieri sono impegnati a trovare sulla stessa eventuali tracce di sangue della vittima.
I contatti fra Prestia ed Evolo. Secondo le prime risultanze investigative, Domenico Evolo avrebbe fatto da tramite fra Francesco Prestia Lamberti ed Alex Pititto. I tre erano amici e si conoscevano. Sarebbe stato il defunto Francesco Prestia a contattare l'amico di Paravati per svelargli il contenuto di alcuni messaggi ricevuti sul suo telefonino da una ragazzina che aveva intenzione di “mollare” Alex Pititto ed aveva manifestato simpatie per lo stesso 16enne che ha poi trovato la morte per mano del 15enne. Qui sarebbe entrato in “gioco” Domenico Evolo, che avrebbe raccontato agli investigatori di aver accompagnato con la sua Fiat Punto Francesco Prestia Lamberti al cospetto di Alex Pititto senza sapere delle intenzioni omicidiarie del 15enne, senza sapere che quest’ultimo si trovava armato e fuggendo poi subito via dal luogo del delitto appena sentiti i primi colpi di pistola.
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Giuseppe Baglivo