Rilievi anche sul cellulare di Tiziana Mirabelli per verificare se tra lei e la vittima, il 75enne Rocco Gioffrè, vi fosse stato uno scambio di messaggi nei giorni antecedenti al delitto
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I carabinieri di Cosenza, coordinati dal pm Maria Luigia D’Andrea e dal procuratore capo Mario Spagnuolo, hanno messo i sigilli all’appartamento in cui è maturato l’omicidio del 75enne Rocco Gioffrè, originario di San Fili, ucciso da Tiziana Mirabelli, 47 anni, reo confessa del delitto. I militari dell’Arma, inoltre, hanno sequestrato il cellulare della donna, allo scopo di verificare se tra l’indagata e la vittima vi fosse stato, nei giorni precedenti all’assassinio, uno scambio telematico di messaggi.
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L’omicidio, com’è emerso ieri, è avvenuto il 14 febbraio scorso al culmine di una lite tra Tiziana Mirabelli e Rocco Gioffrè. L’uomo anziano, secondo quanto dichiarato dall’indagata ai carabinieri della caserma Grippo, avrebbe preteso di avere un rapporto di natura sessuale con la donna che la stessa ha rifiutato.
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