Nel corso dell’anno 2021 e nei primi 5 mesi del 2022 i reparti del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito complessivamente 2.701 interventi operativi e 1.522 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile, in tutti gli ambiti operativi della propria missione istituzionale di seguito delineati.

Evasione e frodi fiscali

Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato sui fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese. Sono stati eseguiti 148 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare 21 evasori totali e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, 95 soggetti, di cui 7 arrestati.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è pari ad oltre 146,5 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 10,8 milioni di euro. Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 42 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 16 datori di lavoro.

In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme, denominata “Articolo 36”, che rientra in un progetto investigativo studiato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dalla Guardia di Finanza, attraverso il quale si intende fronteggiare il pervasivo fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori.

L’attività investigativa, sviluppata durante gli ultimi 17 mesi, ha portato il Gruppo di Lamezia Terme a segnalare 17 soggetti all’Autorità Giudiziaria per il reato di “caporalato”, e ad accertare 184 vittime da sfruttamento del lavoro. Nel settore del gioco illegale e irregolare, sono stati eseguiti 18 controlli, riscontrando 4 violazioni. 37 i soggetti verbalizzati, di cui 4 denunciati. Due i punti clandestini di raccolta scommesse sottoposti a sequestro.

Lotta all’evasione

Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso degli ultimi 17 mesi nell’ambito della lotta all’evasione fiscale. In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dai dipendenti Reparti del Comando provinciale di Catanzaro:

- Verifica fiscale (Gruppo di Lamezia Terme): eseguito un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore lametino operante nel settore della distribuzione alimentare. Secondo le indagini, scaturite da una verifica fiscale, il destinatario della misura ablativa, in qualità di legale rappresentante di una società operante sotto l’insegna di un noto marchio di una catena di distribuzione alimentare, avrebbe evaso imposte per circa 1,2 milioni di euro. L’imprenditore è stato per questo segnalato alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per il reato di omessa dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

- Operazione “Sheffield” (Gruppo di Lamezia Terme): esecuzione di ordinanza di misura cautelare interdittiva nei confronti di un noto gruppo imprenditoriale lametino operante nel settore dei trasporti su strada. Disposto il sequestro di somme per circa 3,5 milioni di euro e il controllo giudiziario di due società. L’operazione giunta all’esito di complesse e articolate indagini dalle quali è emerso che gli indagati, sottoponevano - per lo svolgimento dell’attività di impresa delle due società, esercenti attività di trasporto - a condizioni di sfruttamento 71 dipendenti approfittando del loro stato di bisogno, derivante anche dall’assenza di ulteriori opportunità occupazionali sul territorio.

- Verifica fiscale (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro):

esecuzione di un decreto di sequestro oltre 100.000 euro, pari all’imposta evasa, nei confronti di un’associazione esercente l’attività di assistenza residenziale per anziani e disabili in provincia di Catanzaro, il cui legale rappresentante è indagato per frode fiscale. Il provvedimento cautelare giunge all’esito di una verifica condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catanzaro nei confronti del soggetto economico colpito dal sequestro, che ha permesso di individuare condotte illecite attuate mediante l’emissione e l’utilizzo di numerose fatture per operazioni inesistenti, finalizzate a evadere l’Imposta sul Reddito delle Società (cd. Ires).

Spesa pubblica, contrasto agli illeciti

Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, considerata la necessità di impedire lo sperpero di risorse previdenziali e contributive da destinare al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese nonché delle fasce più deboli della collettività.

Più in generale, le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano a oltre 2,4 milioni di euro, di cui circa 1,9 milioni di euro in materia di finanziamenti assistiti da garanzia e di contributi a fondo perduto ex art. 25 D.L. n. 34/2020.

In materia di danni erariali, sono state segnalate 49 persone per oltre 18,5 milioni di euro in applicazione delle innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile.

Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria, sono stati esperiti 980 interventi di cui 944 in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 74% dei casi. Complessivamente, nell’ambito del settore sanitario, sono state accertate frodi per oltre 1 milione di euro, denunciati e arrestati 2 soggetti, accertati danni erariali (in questo specifico settore) per circa 14 milioni di euro.

Settore Sanità

Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso degli ultimi 17 mesi nell’ambito del settore della Sanità. In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catanzaro:

- l’operazione “Molière”:

le indagini hanno portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 46 mila euro nei confronti di 13 medici del servizio di emergenza 118 dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, assentatisi illegittimamente dal lavoro durante il primo lockdown attraverso falsi certificati di malattia.

- l’operazione “Fiume Rosso”:

le indagini, che hanno preso avvio dalla sottrazione di un numero rilevante di ricettari “rossi” all’interno dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, hanno portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di somme, pari a 82.000,00 euro, nei confronti di sei soggetti, iscritti nel registro degli indagati per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno del servizio sanitario nazionale e di falso in certificati amministrativi.

Appalti

In tale ambito, merita di essere ricordata un’attività eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro:

- l’operazione “Brooklyn”:

le indagini hanno permesso di acquisire gravi indizi a carico di due imprenditori operanti nel settore delle costruzioni e dei lavori stradali, che, consapevoli del rischio di incorrere in misure di prevenzione di natura patrimoniale, hanno costituito delle società intestandole fittiziamente a una loro collaboratrice, pur mantenendone il controllo di fatto. Una di queste società si è aggiudicata i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte Morandi e di rifacimento dei muri di contenimento di un tratto della Strada Statale 280 “dei Due Mari”. L’attività investigativa ha delineato un grave quadro indiziario a carico degli imprenditori, titolari “di fatto” dell’impresa aggiudicataria dei lavori, i quali a causa di problemi finanziari, con la complicità del direttore dei lavori e di un ingegnere, impiegavano nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente.

Contrasto alla criminalità economico-finanziaria

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico-finanziaria, a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenziale. Nel corso degli ultimi 17 mesi, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 567 soggetti, e ammonta ad oltre 841 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 1 miliardo di euro e di oltre 34,5 milioni di euro.

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 1 miliardo di euro e confische in via definitiva di beni per circa 31 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 14 accertamenti nei confronti di 44 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico- finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.

In tale ambito, meritano di essere ricordate alcune rilevanti attività eseguite dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catanzaro:

- l’operazione “Boccaccio”:

ha condotto all’esecuzione di 4 provvedimenti cautelari personali (arresti domiciliari) e al sequestro di due società e beni per un valore superiore ai 5,2 milioni di euro. Le attività sono state avviate a seguito dell’approfondimento, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di una sospetta operazione di “Voluntary Disclosure”, posta in essere da un imprenditore lametino. Le indagini hanno consentito di accertare come tale provvista derivasse da pregressi reati fiscali e non da un’eredità, come sostenuto dall’imprenditore nelle competenti sedi.

Successivi stringenti riscontri, acquisiti anche attraverso il ricorso a indagini di natura tecnica, hanno consentito di ricostruire compiutamente le attività dell’imprenditore, del coniuge e di due consulenti operanti nel Nord Italia: venivano, pertanto, acquisite agli atti evidenze investigative concretizzanti un grave quadro indiziario di reità in ordine alla circostanza che, attraverso una serie di operazioni finanziarie, fosse stata riciclata la somma di oltre un milione di euro provento di evasione fiscale.

- l’operazione “Molo 13”:

l'indagine a contrasto di un’organizzazione criminale transazionale capace di pianificare ingenti importazioni di cocaina dal Sud America e di “piazzarla” in Europa, Nuova Zelanda e Australia con lo scopo di agevolare l’associazione di stampo ‘ndranghetistico di riferimento rappresenta l’epilogo di una complessa attività investigativa che ha visto impiegati oltre 150 finanzieri, con l’ausilio di unità Antiterrorismo Pronto Impiego, di unità cinofile antidroga e della componente aerea della Guardia di Finanza. La misura cautelare, disposta dal gip di Catanzaro nei confronti di 20 soggetti (di cui 19 in carcere e uno agli arresti domiciliari), è stata eseguita tra Calabria, Sicilia, Puglia, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte e Lombardia. Contestualmente alle misure cautelari è stata data esecuzione al sequestro preventivo d’urgenza di beni, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.

- l’operazione “Mare Magnum”

Esecuzione di un decreto di sequestro finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, del patrimonio, del valore di oltre 800 milioni di euro, riconducibile a tre fratelli, imprenditori lametini nel settore della grande distribuzione alimentare e proprietari di uno dei centri commerciali più grandi della Calabria.

Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse indagini di natura economico- patrimoniale svolte, anche con l’ausilio di sofisticati software, a opera degli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo calabrese, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.

- Operazione “Petrolmafie”:

attività investigativa nei confronti di un’associazione per delinquere, con base in Vibo Valentia, finalizzata all’evasione dell’IVA e delle accise dovute sugli scambi di prodotti petroliferi destinati al consumo, stabilmente dedita alla commissione di innumerevoli reati quali: il contrabbando di prodotti petroliferi, l’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, l’interposizione di società “cartiere”, la contraffazione ed utilizzazione di documenti di accompagnamento semplificati (DAS), il riciclaggio, il reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, l’auto-riciclaggio, il trasferimento fraudolento di valori ed altri.

Le indagini che hanno consentito di accertare due sistemi di frode - una riguardante il “gasolio agricolo” e l’altra il “gasolio per autotrazione’’ - hanno portato all’esecuzione di 15 provvedimenti di fermo e al sequestro d’urgenza di 39 compendi aziendali. Complessivamente, il valore dei beni in sequestro, costituiti da quote societarie, rapporti finanziari, beni immobili e mobili, depositi commerciali di carburante e distributori stradali di carburante, ammonta a complessivi 142 milioni di euro.

Reddito cittadinanza

I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’Inps, hanno individuato e segnalato finora all’Autorità Giudiziaria 638 soggetti per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, hanno passato al setaccio la posizione di 699 famiglie, selezionate sulla base di molteplici indici di rischio e accertato l’indebita percezione del beneficio per circa 5,5 milioni di euro.

Contrasto ai traffici illeciti

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, nella provincia di Catanzaro, di oltre 9 kg di sostanze stupefacenti di cui 8 kg di hashish e marijuana, 1 kg di eroina e di altre droghe, nonché di oltre 6.000 piante di cannabis. 162 i soggetti denunciati e 77 gli arrestati.

Inoltre, su input del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro sono stati sequestrati, in ambito nazionale, ulteriori 57 kg di sostanze stupefacenti (di cui oltre 5 kg di marijuana e oltre 52 kg di cocaina). In tale ambito, merita di essere ricordata un’importante attività eseguita dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catanzaro:

- l’operazione “Crypto”:

esecuzione di misura cautelare nei confronti di esponenti di un’organizzazione criminale dedita all'importazione di cocaina dal nord Europa e dalla Spagna. La misura cautelare, disposta nei confronti di 57 soggetti (di cui quarantatré in carcere e quattordici agli arresti domiciliari), è stata eseguita tra Calabria, Sicilia, Piemonte, Puglia, Campania, Lombardia e Valle d'Aosta. Contestualmente, è stata data esecuzione a un sequestro preventivo d’urgenza di beni, per un valore complessivo stimato in oltre 3,7 milioni di euro. Il modus operandi dell'associazione consisteva nel reperire lo stupefacente dai paesi fornitori; da lì veniva trasportato a Rosarno, via terra, occultato in autovetture appositamente predisposte e con improbabili "doppifondi" e successivamente, grazie alla vasta ramificazione dell'organizzazione criminale, venivano rifornite molteplici "piazze di spaccio" italiane.

Stato emergenza Covid

A seguito della emergenza epidemiologica da Covid-19, i Reparti del Comando Provinciale di Catanzaro hanno concentrato tutte le loro risorse operative da un lato verso la verifica del rispetto delle misure di contenimento e, dell’altro, verso il contrasto di condotte ingannevoli e truffaldine finalizzate al conseguimento di illeciti profitti derivanti dallo stato emergenziale.

In tale ambito, si segnala il sequestro di oltre 22.000 mascherine (dispositivi di protezione individuale) in quanto commercializzate lungo la filiera distributiva con esose percentuali di ricarico, ovvero, in altri casi non conformi alle vigenti norme sanitarie e, quindi, non sicure.