Il ministro dell'Economia e della Finanza, Daniele Franco, sarà in visita in Calabria a metà luglio. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che questa mattina ha avuto proprio con il ministro un incontro a Roma. «Lo porterò direttamente a Gioia Tauro perché abbiamo convenuto con lui che la città portuale rappresenta una infrastruttura importante non solo per la Calabria ma per tutto il paese perchè può fare della Calabria l'hub nel mediterraneo».

La data è ancora da confermare e sarà concordata nei prossimi giorni. Oltre a Gioia Tauro, il ministro dovrebbe essere in visita anche all'università Magna Grecia di Catanzaro oltre ovviamente alla Cittadella, sede istituzionale della Regione.

La statale 106

Stamattina il governatore della Calabria a confronto con il ministro anche il dossier del rigassificatore e della statale 106: «La statale 106 rappresenta il primo punto della vertenza che la Regione ha inteso insieme ai sindacati nazionali per chiedere al Governo maggiore attenzione verso la Calabria. La principale novità riguarda l'inserimento della infrastruttura nell'allegato al def con una dotazione finanziaria di 3 miliardi nel tratto fino a Catanzaro».

«Insieme all'assessore Dolce stiamo spingendo con Anas affinchè ci dia il valore delle opere per concluderla fino a Reggio Calabria. Il mio obiettivo, e ne ho parlato anche stamattina con Franco è di avere in legge di Bilancio una norma che stanzi queste risorse subito ma che individui anche il finanziamento pluriennale per realizzare questa opera strategica - ha continuato Occhiuto -. Non è una opera che potrò inaugurare io però il compito del presidente non è solo quello di occuparsi delle emergenze ma anche del futuro e della prospettiva della Calabria».

La riorganizzazione del 118

Nel pomeriggio il presidente della Regione ha avuto anche un incontro sulla riorganizzazione del 118: «La Calabria è l’ultima regione per tempi di soccorso stiamo vedendo di ricostruire l’organizzazione e faremo una unica centrale operativa del 118 qui in Cittadella, così come ci sarà una unica centrale operativa del 112 che è il numero unico che i cittadini possono chiamare per allertare le forze dell’ordine. È un lavoro complesso perché abbiamo trovato un sistema di cinque centrali operative, con software diversi, in alcuni casi nemmeno collegati con la rete internet però penso che il lavoro di ricognizione sia già a buon punto».

A colloquio con il ministro dell’Economie e delle Finanze si è affrontato anche il tema del reclutamento di personale sanitario: «Ho spiegato che se i carabinieri, i poliziotti e i magistrati che vengono a lavorare in Calabria hanno un riconoscimento economico e anche di carriera perché è considerata zona disagiata devono averlo anche i medici. Se c’è un sistema disagiato da dodici anni di commissariamento questo è il sistema calabrese per cui ci siamo dati appuntamento con i tecnici la prossima settimana per valutare la possibilità di stabilire delle condizioni straordinarie per il reclutamento dei medici. Non so se ce la faremo perché è un percorso molto stretto e difficile ma ci proviamo perché il nostro sistema ha bisogno di medici. Mi fa rabbia la circostanza che le altre regioni chiedano di poter sfondare i tetti di spesa per assumere più medici, noi potremmo assumere circa duemila tra medici e infermieri e negli anni passati non è stato fatto».

L'azienda zero

Sempre sul tema della sanità il presidente della Regione ha chiarito che: «Il risultato di gestione ottenuto al Tavolo Adduce non è dovuto, come qualcuno ha scritto, all’assenza della mobilità passiva ma perché la mobilità passiva si contabilizza negli anni successivi. È dovuto al fatto che finalmente abbiamo dato risposta ai quesiti del Tavolo Adduce a cui le precedenti gestioni non avevano dato risposta, quindi siamo riusciti a sbloccare premialità riferite agli anni precedenti, abbiamo rimesso ordine nei conti delle aziende e abbiamo dimostrato di avere un avanzo di amministrazione. Secondo me non è una cosa buona perché ciò vuole dire che le aziende hanno le risorse e però non erogano i servizi».

Spazio poi al commento sulla recente nomina del commissario di Azienda Zero: «Profiti si occuperà – ha chiarito Occhiuto – del governo di Azienda zero che accentrerà la capacità amministrativa di tutto il sistema sanitario e, quindi, per intenderci farà i concorsi per tutte le aziende, farà gli acquisti e si occuperà direttamente del sistema dell’emergenza urgenza perché anche quello va razionalizzato e ci deve essere un unico ente che lo governa. Ho molta fiducia nel lavoro che potrà fare il professor Profiti. Ho sperimentato che ha rapporti di primissima qualità all’interno della ragioneria generale dello Stato, dove pure ha lavorato e all’interno del ministero della Sanità, quindi è un punto di riferimento importante per la squadra che stiamo costruendo per poter dimostrare che anche la sanità calabrese può essere governata».

«Sto spiegando al governo che la Calabria è in una condizione eccezionale – ha aggiunto ancora – non solo perché è commissariata da tanto tempo ma almeno per altre due circostanze: la prima è che è la regione più sismica d’Europa e i pronto soccorso sono presidi essenziali di protezione civile. Abbiamo difficoltà a gestire i pronto soccorso nella normalità in caso di eventi avversi immaginate quello che potrebbe succedere. E secondariamente, abbiamo un altro problema in questi mesi che è il problema dell’accoglienza dei migranti. Si sono modificate le rotte della migrazione. Negli ultimi mesi sono sbarcati più migranti a Roccella che a Lampedusa. E però non ci viene riconosciuta questa condizione come una condizione di emergenza. Sto cercando di utilizzare con il governo nazionale tutte le leve per consolidare il principio secondo cui la sanità della Calabria merita una attenzione straordinaria anche in ragione delle sue peculiarità e dei ritardi a cui il governo attraverso il commissariamento ha costretto i calabresi».