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È polemica fra il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e la redazione calabrese della Rai. A innescarla un servizio dedicato al mistero della tomba di Alarico. "Buongiorno Regione", la rubrica mattutina della Tgr, aveva ospitato ieri la testimonianza di uno studioso secondo il quale la presenza dei resti del re barbaro e del suo tesoro nel letto del fiume Crati non è altro che una leggenda.
Occhiuto-Tgr, è scontro su re Alarico
Una presa di posizione che ha suscitato la reazione del sindaco, affidata a un comunicato diffuso stamane. Alle affermazioni del primo cittadino ha risposto, con una nota, il comitato di redazione della sede cosentina della Rai che esprime "sdegno e forte condanna rispetto alle esternazioni del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, rilasciate agli organi di informazione. Il sindaco, secondo quanto riportato nel documento, ha detto testualmente: "La direzione di Alfonso Samengo è stata una delle più vergognose pagine della storia del nostro Tg3 regionale, piegato al volere dei potentati locali e strumentale agli interessi dei partiti. Servizi e paparazzate in ogni edizione del Tg per i loro amici, e attacchi di ogni genere a me".
Il cdr della Calabria esprime "la più totale solidarietà al caporedattore Alfonso Samengo e rigetta in toto le accuse lanciate dal primo cittadino di Cosenza. Si tratta di affermazioni false nei contenuti e volgari nella formulazione. Mai questo Tg - scrive il comitato di redazione - è stato asservito a potentati. Mai ha realizzato "paparazzate".
Il sindaco di Cosenza impari a rispettare il lavoro altrui ed a confrontarsi senza offendere. Riguardo poi all'ultimo episodio, quello relativo agli scavi di Alarico, da cui scaturiscono le calunniose affermazioni di Mario Occhiuto, il cdr - si legge ancora - ribadisce di aver risposto in diretta al sindaco nella puntata di Buongiorno Regione, di oggi 18 ottobre 2016. Ricorda inoltre che il sindaco Occhiuto, invitato in trasmissione a replicare, ha preferito affidare le velenose e false dichiarazioni ad un comunicato stampa. Ci si sarebbe aspettata una reazione diversa di fronte allo spirito critico ed anche all'ironia intelligente che circonda la vicenda di Alarico che, a tutt'oggi, resta, comunque, - conclude il cdr - un'affascinante leggenda".