Secondo il parlamentare forzista il presidente della Commissione nazionale antimafia registrò l'ex capo segreteria del sindaco di Cosenza. Il materiale audio venne consegnato alla Guardia di finanza e poi al procuratore aggiunto
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Aveva promesso rivelazioni choc Roberto Occhiuto quando aveva annunciato la convocazione di una conferenza stampa per denunciare le gravi ingerenze della politica sulla magistratura nell’ambito di inchieste in cui risulta indagato il fratello, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza. Nel pomeriggio di oggi, 13 maggio, il parlamentare forzista non ha deluso le attese e insieme alla collega Iole Santelli, nel corso di un incontro con i giornalisti, coordinato da Giorgio Mulè, ha tirato fuori la copia di un verbale contenuto nel fascicolo dell’inchiesta sulla cosiddetta “cresta sui rimborsi” a Palazzo dei bruzi in cui è coinvolto, in qualità di indagato, anche l’ex capo segreteria di Mario Occhiuto, Giuseppe Cirò.
Il ruolo di Morra
Dal verbale risulta che il senatore pentastellato Nicola Morra, presidente della Commissione nazionale antimafia, avrebbe invitato nel salotto della sua abitazione di Cosenza, Giuseppe Cirò insieme a Gustavo Coscarelli, candidato 5 stelle alle comunali del 2016 e ad un tecnico, l’ingegner Maurizio Ponte, consulente della Procura di Cosenza nell’ambito di un'altra inchiesta, relativa alla regolarità dei lavori di Piazza Bilotti. Cirò non era a conoscenza del fatto che il segretario particolare di Morra, Dario Elia, avrebbe integralmente registrato le conversazioni. I fatti risalgono al 15 febbraio 2018. Cinque giorni dopo, il 20 febbraio, in tarda serata, dopo le 22, Nicola Morra, riferisce in conferenza stampa da Roberto Occhiuto, si è recato al comando provinciale della Guardia di Finanza per consegnare un dvd contenente la registrazione audio dell’incontro. Il materiale, la circostanza è suffragata dagli atti, è stata ricevuta, tra gli altri, dal maresciallo Domenico Portella.
La registrazione consegnata al procuratore Manzini
Secondo Roberto Occhiuto, la consegna del dvd in quell’orario insolito ha consentito di trasmettere gli atti al magistrato di turno in quel momento, il procuratore aggiunto Marisa Manzini la quale, il giorno dopo, ha anche incaricato il Nucleo di Polizia Tributaria di sbobinare le conversazioni. Nel frattempo sia per il magistrato Manzini, sia per il maresciallo Portella, Nicola Morra ha chiesto il distacco nella propria struttura alla presidenza della Commissione nazionale antimafia Nicola Morra. « E’ una vicenda allucinante – ha affermato Occhiuto – Morra registra una conversazione e aspetta cinque giorni prima di consegnarla, facendolo alle 22. Solo qualche ora dopo arriva l’ordine di sbobinare, da parte del procuratore aggiunto Manzini. La stessa che poi viene distaccata consulente in commissione Antimafia. Noi – ha proseguito – non ci fermiamo a questa denuncia. Abbiamo già chiesto al Csm di aprire un procedimento disciplinare, e ravvisiamo i reati di traffico di influenze e di concussione. Queste persone si sono organizzate per creare una struttura inquirente parallela, oserei dire un’associazione a delinquere, e sono indegni di rappresentare lo Stato».
«Sono inorridita – ha commentato Iole Santelli – perché siamo di fronte a una farsa, ma soprattutto a una manipolazione della giustizia e a una mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni. Rimpiango – ha concluso – i tempi di Violante».