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«In Calabria la malapolitica fa più morti della 'ndrangheta». In questi anni lo abbiamo sentito ripetere all'infinito ed è una triste e consolidata verità.
Ma anche le strade calabresi fanno più morti della 'ndrangheta, la malasanità, il lavoro in nero, le scorie radioattive, il maltempo, la droga, per non parlare della povertà, dell'indifferenza, dell'emarginazione.
Nonostante ciò, le istituzioni tendono a soffocare, insabbiare, sminuire, sottacere ognuna di questa problematiche, mentre quotidianamente tanti giornalisti coraggiosi sfidano le ire dei potenti per portare alla luce fatti e misfatti di una terra martoriata che però non vuole rassegnarsi, che non smette di sperare.
Ma raccontare, forse, non basta più. È in quest'ottica che è nata l'idea di un programma televisivo incentrato sul giornalismo di inchiesta e denuncia.
Occhio alla Lince, infatti, è un programma che si prefigge di indagare, scavare a fondo, denunciare abusi e soprusi, ma anche di provocare la politica, sbeffeggiare il potere, riesumare atti e documenti chiusi a chiave nei cassetti e andare in cerca di quelle storie soltanto sussurrate, che senza un microfono e una telecamera, resterebbero ignorate.
Occhio alla Lince è un programma che promette di puntare i riflettori anche sulla pubblica amministrazione e sui casi più bui di questa regione.
Il format
"Occhio alla Lince" andrà in onda su LaC Tv a partire da stasera, 21 dicembre, alle ore 21.00. La conduzione è affidata a Francesca Lagatta, giornalista del network LaC News24 dall'agosto 2018, che curerà anche la parte giornalistica, mentre la formula è incentrata sul rapporto diretto con gli spettatori.
Chiunque potrà inviare delle segnalazioni o denunciare i fatti in prima persona; basterà collegarsi al sito occhioallalince.lactv.it e scrivere o chiamare agli indirizzi o ai numeri di telefono indicati, oppure semplicemente inviare un messaggio in posta privata alla pagina facebook di LaC Tv.
La prima puntata
Nel primo servizio, "Morire di amianto", i figli delle vittime di amianto spiegano cosa significhi vedere il proprio genitore consumarsi per le sofferenze del mesotelioma pleurico, capiremo il punto di vista delle istituzioni della città di Reggio Calabria e ascolteremo le rivelazioni di Carlo Scirtò, il 21enne creatore dell'applicazione "Mappatura amianto".
Inoltre, ci sarà l'intervista a Marcello Migliore, l'unico medico del sud Italia a operare il mesotelioma pleurico, costretto a interrompere le sue attività. In ultimo, ci sarà il momento dell'incontro con il presidente Mario Oliverio, a cui la giornalista chiederà lumi sulla bonifica dall'amianto in Calabria.
Inoltre, sempre nella prima puntata, andrà in onda il servizio sul misterioso caso di Pompeo Panaro, commerciante di Paola appassionato di politica. Poco prima di sparire nel nulla una sera del 1982, rassegna le dimissioni dalla Dc, il partito nel quale aveva militato a lungo, denunciando la corruzione che avrebbe dilagato al suo interno.
Nella puntata si ricostruirà il caso, costellato da una serie di errori giudiziari, grazie al racconto del figlio Paolo e una fitta documentazione. Quella di Pompeo Panaro è una storia che negli anni molti cronisti hanno rinunciato a raccontare per la delicatezza degli argomenti trattati.