FOTO E VIDEO | L’incendio ha distrutto decine di baracche e ucciso un senegalese 28enne. Convocata in via straordinaria dal Prefetto una riunione di coordinamento. Si tratta del terzo rogo in pochi mesi
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Un giovane migrante senegalese, Ba Moussa (conosciuto come Aldo Diallo), 28 anni, è morto in un incendio sviluppatosi intorno alla mezzanotte nella tendopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro, dove vivono centinaia di extracomunitari. Secondo quanto si è appreso, il rogo, che ha distrutto una quindicina di baracche (sono circa quindici gli sfollati), si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso in una delle baracche da qualcuno tra i migranti per riscaldarsi dal freddo della notte.
Sul posto polizia, guardia di finanza, vigili del fuoco e la Flai Cgil, il sindacato presieduto da Rocco Borgese, che in questi momenti sta prestando assistenza ai migranti. Proprio in questi ultimi giorni aveva nuovamente denunciato le condizioni di vita precarie dei migranti acuite per via del freddo.
Per domani mattina alle ore 6 il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari ha convocato in via straordinaria una riunione di coordinamento a San Ferdinando. Quello di questa notte è il terzo incendio nel giro di pochi mesi. L’ultimo la sera di capodanno che non aveva fortunatamente registrato vittime. L’1 dicembre ha perso la vita invece il giovane migrante gambiano Surawa Jaiteh.
La vittima, nel 2015, aveva ottenuto la concessione della protezione umanitaria dalla commissione territoriale di Trapani ed era titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari che non gli era stato rinnovato per mancata presentazione della documentazione.
Il 31 dicembre scorso era stato arrestato dal commissariato di Gioia Tauro, su delega della Squadra Mobile della questura di Pisa, per reati in materia di stupefacenti (detenzione ai fini di spaccio di hashish), e su di lui gravava un divieto di dimora nella provincia toscana.
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