Ancora una nube di fumo denso e nero, ancora veleno diffuso nell’aria come una cappa a coprire tutta Lamezia. La speranza che gli incendi del campo rom di Scordovillo conoscano un termine è più che labile nei lametini. Da anni dall’accampamento periodicamente si levano fumi tossici, rifiuti e pneumatici di ogni tipo prendono fuoco e sprigionano veleno puro. Il tutto nel centro città a pochi passi dall’ospedale. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Bagni ma è un mero palliativo. Si sa che a breve i roghi ricominceranno.


«E’ verosimile che nell’aria si stia sprigionando diossina, la quale inesorabilmente si deposita sulle nostre coltivazioni, sul nostro corpo e si infiltra anche nell’acqua. Sarebbe davvero paradossale se l’incidenza dei tumori aumentasse in una città priva di industrie, le famiglie lametine stanno subendo una violenza inaudita che, obtorto collo, deve essere fermata» afferma l’associazione Quartiere Capizzaglie. «Di fronte a reati, anche gravi, che fanno presagire un losco traffico di gomme impropriamente ed abusivamente smaltite, siamo certi che la magistratura e le forze dell’ordine agiranno con le consuete tempestività ed efficacia per individuare i responsabili di tali aberranti misfatti. Sul versante politico, sarebbe urgente che i commissari prefettizi di Lamezia Terme si attivassero a chiamare direttamente il ministro degli Interni Matteo Salvini e il prefetto di Catanzaro per stoppare una volta per tutti i "fuochi di Scordovillo"»


Invoca interventi urgenti anche da parte dell’esponente di Fratelli d’Italia Mimmo Gianturco:«Bisogna intervenire con urgenza, proprio ora che a governare la città, c’è una commissione mandata qui direttamente dal ministero dell’Interno. Alecci chiami immediatamente il Prefetto Ferrandino e il ministro Salvini». «Il problema legato ai fumi tossici provenienti dal campo rom – afferma il politico - persiste ormai da decenni e le varie amministrazioni che si sono susseguite non sono state in grado di risolvere. Siamo di fronte ad una realtà drammatica, dove sicurezza e decoro sono andati a farsi friggere a fronte delle false promesse delle varie amministrazioni comunali, palesemente incapaci di risolvere un problema così grave che mette a serio repentaglio la salute di tutti i cittadini costretti a respirare veleno».

 


«Il modo in cui la commissione straordinaria sta gestendo questa problematica è la dimostrazione tangibile del loro fallimento amministrativo. Nessuno più della commissione straordinaria - incalza - potrebbe risolvere con efficacia il problema Scordovillo. Ricordo, prima di tutto a me stesso, alla cittadinanza e al Commissario Alecci, che è stato inviato qui dal ministero dell’Interno e che fra le priorità c’era proprio un radicale intervento sul campo rom, ma dopo due anni, siamo fermi sempre allo stesso punto». «Il loro immobilismo su questa vicenda – conclude Gianturco - è vergognoso. Perché non s'interviene risolutivamente una volta per tutte? Come mai il campo non viene ancora smantellato? Chiedo pubblicamente che si attivino tutti i canali prefettizi e ministeriali affinché, con urgenza, si arrivi ad una soluzione definitiva».