Al peggio non c’è mai fine… Vibo Marina, sinistri appaiono i divieti di sosta provvisori: via Emilia, lido Proserpina, via Michele Bianchi e Cristoforo Colombo, via del Pescatore. Dalla mezzanotte (di questa notte) alle sette del mattino. C’è da rifare la segnaletica orizzontale, ci sono da tracciare le strisce blu (ulteriori, nuove, ennesime…). Perché nel fu Giardino sul mare - sozzo e bistrattato, quello delle spiagge discarica e trasformate in lettiere, quello che ha votato in massa per un sindaco ed un’amministrazione oggi sideralmente distanti e sordi ad ogni appello -  quelle già fatte nei mesi scorsi, che hanno desertificato vie e negozi, evidentemente non bastavano. Le nuove entreranno in vigore dal 20 luglio: parcheggi a pagamento ovunque. In barba alle norme che vorrebbero il giusto equilibrio tra soste libere e soste blu, in barba al buon senso.

E così un realtà già semideserta, nella quale non una iniziativa è stata prodotta per incentivare il commercio e il turismo e per restituire speranza e decoro, il cittadino è come un’arancia da spremere fino all’ultima goccia; l’avventore (già, l’avventore, perché di turisti ormai è inutile parlare) un pollo da spennare.

Imbufaliti cittadini e commercianti, esprimono la loro rabbia sui social: c’è chi minaccia azioni clamorose, perché - dicono - «stiamo già facendo l’impossibile per tirare avanti». C’è chi invita «la popolazione ad insorgere», perché «così Vibo Marina rischia di morire». Passano in rassegna sui social i nomi dei consiglieri comunali di maggioranza: «Antonio Schiavello, Claudia Gioia, Elisa Fatelli, Angelo Palamara…». A più riprese quello dell’assessore ai Lavori pubblici «Lorenzo Lombardo». Tutti di Vibo Marina, tutti silenti. Tutti ritenuti «complici» dello sfacelo amministrativo di cui è vittima la più popolosa delle frazioni vibonesi: perché adesso, nel giudizio dei cittadini, non c’è la bocciatura di un sindaco che «ha tradito il mandato conferito dagli elettori che hanno avuto fiducia in lui», ma anche quello sui consiglieri che «ossequiosi continuano a reggere quest’amministrazione».

Angela Zaccaria, vicepresidente del comitato cittadino “Attivamente”, che con l’associazione Stella polare per mesi ha guidato la battaglia contro lo strisce blu a Vibo Marina, è furente: «Stanotte occupiamo le strade, non ne possiamo più. Eppure avevamo incontrato il sindaco, qualche mese fa, aveva promesso che ci avrebbe ascoltato, che almeno non avrebbe aggiunto altro al disastro già fatto… Oggi ci rendiamo conto di quanto vale la parola di chi ci amministra».

Vibo Marina è stanca. Stavolta nel calderone ci finisce anche il senatore Mangialavori, colui che poteva finalmente staccare la spina, colui che sembrava potesse mettere finalmente alle strette, e davanti alle sue responsabilità, un sindaco, una giunta ed un apparato burocratico forse mai così impopolari nella storia di questa città. E’ bastato un rimpastino e qualche buon proposito a mezzo comunicato stampa affinché il parlamentare, che centinaia di cittadini da queste parti hanno voluto a Palazzo Madama, recedesse dai suoi propositi. «Intervenga – avvisano – o anche lui sarà complice. Siamo all’esasperazione. Mai nella nostra storia abbiamo sentito un Comune, una classe dirigente, così distante da noi. Neppure quanto avviamo la campagna per lasciare Vibo e costituire il nuovo Comune di Porto Santa Venere».