Una nuova aggressione ha scosso il già turbolento sistema penitenziario del carcere di Rossano. Ieri, un detenuto, affetto da presunti disturbi psichiatrici, ha colpito un sovrintendente, procurandogli una prognosi di 7 giorni. Lo stesso detenuto aveva minacciato, nella mattinata, un'educatrice con un bastone, preannunciando l'evento che si sarebbe verificato in seguito. La situazione ha preso una piega ancora peggiore quando il detenuto è stato condotto in infermeria per essere visitato da uno psichiatra e discutere con uno psicologo, entrambi presenti nel carcere.

Durante la visita, l'uomo ha vandalizzato la stanza, manifestando un comportamento estremamente violento. Nonostante ciò, durante il suo ritorno nella sezione comune, il personale di polizia penitenziaria ha segnalato che il detenuto avrebbe minacciato di aggredire un agente, minaccia che si è poi concretizzata. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale, hanno sollevato interrogativi legittimi riguardo alla gestione di detenuti che continuano a compiere aggressioni nei confronti del personale penitenziario. «Ci chiediamo se sia giusto che questi detenuti possano ancora condividere spazi comuni con gli altri reclusi, mettendo costantemente a rischio la sicurezza dei nostri colleghi, che sono ormai stremati da questa serie incessante di aggressioni», hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.

Attualmente, il carcere di Rossano ospita un totale di 329 detenuti, di cui 100 sono nella sezione Media sicurezza e 210 nella sezione Alta sicurezza. È importante notare che nel carcere è presente anche una sezione Alta sicurezza per detenuti reclusi per reati di matrice confessionale. Il sindacato Sappe sta anche sollecitando i vertici dell'istituto penitenziario a rivedere l'organizzazione dei carichi di lavoro. Al momento, su 17 appartenenti ai ruoli di sovrintendenti e ispettori, solamente 7 sono impiegati nella sorveglianza generale, compresa quella notturna. Questa situazione mette ulteriormente a rischio la sicurezza del personale e dei detenuti, e il sindacato chiede misure immediate per affrontare questa emergenza.

La situazione nel carcere di Rossano richiede una soluzione urgente, poiché la sicurezza di tutti gli operatori penitenziari e dei detenuti è in gioco. Il sindacato Sappe è determinato a fare pressione per garantire che siano prese le misure necessarie per porre fine a questa serie di violenze.