Il gup di Catanzaro ha inflitto un anno e otto mesi (con pena sospesa) a un 29enne di Davoli accusato di tentata estorsione e incendio doloso per aver appiccato fuoco all'auto di proprietà della moglie dell'imprenditore
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È stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione con pena sospesa Vittorio Gualtieri, 29enne di Davoli, per il reato di tentata estorsione e incendio doloso. Il gup del Tribunale di Catanzaro ha emesso oggi sentenza di condanna nei confronti del giovane accusato di aver compiuto atti volti a costringere un imprenditore ad assumerlo in qualità di dipendente e corrispondergli una somma di denaro.
I fatti sarebbero avvenuti tra l'aprile e il maggio scorso a Soverato, Gualtieri avrebbe minacciato il titolare di uno stabilimento balneare per indurlo ad assumerlo. «Non ti stupire se qualcuno un giorno di questi ti fa sparire, vuoi vedere che non ti faccio aprire il lido?» il tenore delle minacce rivolte all'imprenditore e poi finite agli atti dell'inchiesta della Procura di Catanzaro, oltre alla minaccia di bruciargli il furgone.
Episodio che si sarebbe poi verificato nei fatti. Il 7 aprile e in orario notturno avrebbe posto del liquido infiammabile sulla ruota anteriore destra della Renault Trafic di proprietà della moglie dell'imprenditore dandogli fuoco e così distruggendo il veicolo. La Procura di Catanzaro aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi di reclusione, il gup ha inflitto solo un anno e otto mesi con pena sospesa. Vittorio Gualtieri - difeso dall'avvocato Vincenzo Cicino - ritorna inoltre in libertà dopo la revoca degli arresti domiciliari.