I due uffici sono attualmente senza una collocazione stabile, a ricordarlo ci ha pensato il procuratore della Corte d’Appello nel corso della cerimonia di oggi con il sottosegretario Delmastro
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Noi abbiamo dimostrato di non essere solo quelli che chiedono ma quelli che fanno. Questo viene spesso sottaciuto ma, invece, è importante dirlo». Non le ha mandate a dire il procuratore generale della Corte d’appello di Reggio Calabria Gerardo Dominjanni che, durante l’incontro con il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove in vista della ripresa dei lavori per il completamento del nuovo Palazzo di giustizia, ha chiesto al rappresentante del Governo di prendere in esame la condizione attuale della Procura Generale e del Giudice di pace, sfrattate e senza una collocazione stabile. Non solo richieste ma proposte, come quella di una cittadella della Giustizia a Reggio Calabria che diventi uno spazio idoneo per tutti gli uffici del settore anche quelli che al momento non sono previsti all’interno della nuova opera.
«Siamo così occupati a concentrarci sul presente che ci manca la visione del futuro. Vorrei non fermarmi solo a questo palazzo di Giustizia ma guardare avanti. Manca una cittadella perché rimarranno fuori da questo palazzo sia la Procura generale che la Corte d’appello. Dopo lo “sfratto” siamo in locali che hanno comunque dei limiti. Quindi mi chiedo perché non cogliere questa occasione e rilanciare un’idea nata anni fa di una cittadella giudiziaria a Reggio. Questa è una decisione che passa da diverse istituzioni che sono qui presenti», ha detto Dominjanni.
E il procuratore non ha risparmiato critiche, neppure troppo velate, su quelle «lacune ancora presenti che non dipendono di certo da noi ma dal Ministero e che non sono difficili da risolvere». Continua a leggere su Il Reggino