Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale durante l’incontro con i sindaci vibonesi ha rimarcato quanto la situazione sia insostenibile: «Hanno tutti paura, siamo stati costretti a richiamare chi era in pensione per andare avanti»
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Non cala l’attenzione sull’aggressione subita dalla dottoressa in servizio di guardia medica a Soriano, Lucia Farfaglia, e dall’operatore del 118 e sindaco di Pizzoni, Vincenzo Caruso, picchiati da alcuni esagitati il 5 gennaio scorso.
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Questa mattina, nel corso della conferenza dei sindaci del Vibonese, convocata proprio per trovare soluzioni percorribili per arginare il fenomeno, sono emersi nuovi particolari. «I medici hanno paura – ha detto il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, il generale Antonio Battistini -. Quotidianamente viviamo criticità nel reperire i sanitari per coprire i turni nelle 39 postazioni di guardia medica. Per garantire il servizio abbiamo reclutato professionisti già in pensione».
Tutti concordi sulla necessità di riorganizzare il servizio di Guardia medica. «Nessun accorpamento – ha sottolineato Battistini - l’intento è quello di creare un modello organizzativo da definire insieme ai sindaci. Saranno proprio loro, i primi cittadini, ad indicare la strada migliore per fornire un servizio che ad oggi non è erogato in maniera adeguata». Da qui la decisione di rinviare la discussione di qualche giorno, il tempo necessario per capire quale possa essere la soluzione migliore per risolvere la problematica.
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Poi la precisazione: «Le Guardie mediche spesso sono utilizzate in modo errato. Sono presidi di continuità assistenziale che svolgono le stesse funzioni dei medici di base. Per una ferita non bisogna recarsi alla Guardia medica, ma al Pronto soccorso», ha detto, richiamando l’episodio che ha scatenato l’aggressione di Soriano.
Un fenomeno, quello delle aggressioni ai medici, che non riguarda solo la provincia di Vibo Valentia, ma tutta Italia, come ha ribadito lo stesso Battistini che ha infine aggiunto: «Questa mattina ho contattato telefonicamente la dottoressa aggredita, che è ancora scossa per l’accaduto. Mi ha confidato che non tornerà più a lavorare, non solo nella postazione della Guardia medica, ma neppure nell'altra attività per la quale si era qualificata, ovvero il 118. Potrebbe essere una decisione transitoria oppure no - aggiunge - ma in questo momento deve solo pensare a superare il trauma». Intanto nel pomeriggio la vicenda è stata anche al centro di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Paolo Giovanni Grieco.