Quattro anni sono lunghi da passare. Lo sanno bene gli abitanti di Nocera Terinese che per il quarto anno consecutivo non vedranno manifestarsi appieno i riti della Settimana Santa. Infatti la Commissione Straordinaria che guida il Comune, questa mattina, con apposita ordinanza, ha vietato il rito dei Vattienti. Nel 2020 e nel 2021, causa pandemia Covid, giustamente, non è stato praticato il rito dell’autoflagellazione, ma sia lo scorso anno che questo è stato negato.

Questa mattina è stato approvato dalla Commissione di vigilanza e sicurezza, il nuovo percorso processionale che ha subito alcune modifiche rispetto al tradizionale giro che la Madonna Addolorata compie ogni anno nei giorni di Venerdì e Sabato Santo. Infatti, inizialmente, era stata approvata dalla stessa solo la tratta che la pietà lignea compie la sera del venerdì, un percorso corto che va dalla chiesa dell’Annunziata, dove è custodita la statua, a quella principale di San Giovanni Battista. Il giorno successivo, solitamente, la statua della Madonna parte la mattina alle 8 e percorre tutte le vie del paese per poi tornare nel tardo pomeriggio nella chiesa dove è custodita. A seguito di alcune richieste della Commissione il percorso tradizionale è stato modificato e di conseguenza approvato in seconda convocazione.

Chi conosce e vive Nocera sa bene quanto i riti della Settimana Santa siano sentiti nel comune del Catanzarese. E in molti, anche non noceresi, sanno cosa rappresenti il rito dell’autoflagellazione (i Vattienti appunto) che, anche se avulso da quelli prettamente ecclesiastici, alcune persone praticano durante lo svolgimento delle due processioni.

Ritornando a quanto successo questa mattina, poco dopo l’approvazione del nuovo percorso processionale sull’albo pretorio è stata pubblicata l’ordinanza di divieto della manifestazione per motivi igienico-sanitari. Nel documento emesso dalla Commissione si legge: «Che la pratica dello spargimento di sangue per le vie cittadine unita all’apposizione dello stesso sulle mura degli edifici cittadini è in assoluto contrasto con le primarie esigenze di tutela della salute pubblica e salubrità dell’ambiente e ciò, unitamente alla notoria attrazione alla manifestazione di un considerevole flusso di persone, induce all’adozione di provvedimento di inibizione della pratica dei Vattienti». Anche se: «A seguito di apposita richiesta della scrivente Commissione Straordinaria, il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ha rappresentato che la pratica consistente in “atti di autoflagellazione e Comune di Nocera Terinese (CZ) - Prot. n. 0002315 del 29-03-2023 in partenza conseguente spargimento di sangue” non trova alcun riscontro nella vigente normativa pubblica in materia sanitaria».

A nulla, inoltre, è servito il documento protocollato al Comune dalla Pro loco Ligea (associazione culturale del paese) negli scorsi giorni, la quale si era messa a disposizione per assicurare il corretto svolgimento delle manifestazioni religiose.

Documento che riportiamo di seguito per integrale: «Anche quest’anno si ripropone il problema del rito dei Vattienti. Un rito che si celebra da sempre nel comune di Nocera Terinese ed è parte integrante della comunità nocerese durante la Settimana Santa. Non mi dilungo, per non tediarvi, sulla storia di questo rito la cui nascita si perde nella notte dei tempi né tantomeno di farvi un excursus se questo rito ha origini pagane o cristiane né come questo rito ha raggiunto questa comunità; ma resta il fatto che c’è! Che questa tradizione è parte integrante dei riti della Settimana Santa a Nocera ed è nella mente e nel cuore di tutti i noceresi. Essere un Vattente ha un significato molto profondo: non è esibizionismo né tantomeno un ostentato modo di dimostrarsi uomini forti, ma il flagellante si presenta difronte alla statua della SS.ma Addolorata e a tutta la comunità in modo umile, fragile, semplice e il sangue versato è segno di devozione e generosità; il loro non è un sacrificio ma è il segno tangibile di disponibilità per tutto il paese e i suoi abitanti. Per due anni questo sentimento profondo è stato represso e confinato nell’animo di tutti loro ed il rinunciare volontariamente a manifestare la propria fede è stato un segno di grande responsabilità difronte al quale tutti noi noceresi abbiamo detto “GRAZIE” per il modo civile e rispettoso difronte alle disposizioni per la devastante pandemia che ha percorso tutto il mondo. Ma il passato ormai non interessa più né per cui non esistendo i presupposti di un ulteriore divieto sotto la parvenza di un eventuale problema di igiene pubblica sarebbe una vessazione nei confronti di questa popolazione che già sta soffrendo oltre ogni modo. Siamo comunque a disposizione per collaborare affinché il rito si possa svolgere in modo più corretto e confrontarci per trovare opportune soluzioni che garantiscano un ottimale svolgimento del rito dei Vattienti. Sono fiducioso che, a distanza di quasi tre anni, riconosciate la gente di Nocera come persone semplici, ossequiose delle leggi e disponibili verso tutti per cui Vogliate consentire che la tradizione dei Vattienti venga ripristinata e che si possa dare sfogo alla propria fede attraverso tale manifestazione».

Insomma una situazione confusa e particolare. E a farne le spese sono solo gli abitanti di Nocera Terinese.