In base agli accertamenti, l’ex sindaca spacciava per deposito di attrezzi agricoli un fabbricato di fatto adibito a civile abitazione. L’ex primo cittadino grida al complotto dei suoi avversari politici. Le carte però smentiscono la sua versione, tutti i controlli sono stati fatti sotto la gestione commissariale
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La notizia si diffonde come una un lampo. Fernanda Gigliotti, ex Sindaca di Nocera Terinese, sonoramente sconfitta qualche giorno, dal professor Massimo Pandolfo alle elezioni comunali convocate dopo l’interruzione anticipata della sua consiliatura, è stata raggiunta da un provvedimento di demolizione di un fabbricato di sua proprietà per abusivismo edilizio. Il provvedimento, datato 6 Giugno, ha fatto notizia, considerato che, raggiunge una ex Sindaca che, nella sua breve sindacatura, si era costruita l’immagine dell’amministratrice impegnata ad educare al rispetto delle regole i suoi concittadini. Una immagine costruita a colpi di selfie sui social e anche con pezzi mirati come quello realizzato da Antonello Caporale de “Il fatto quotidiano” che dipingeva le gesta dell’ex prima cittadina intenta a rovistare nei sacchetti della differenziata alla ricerca di prove per multare i suoi cittadini indisciplinati e, annoverandola, come espressione della Calabria migliore.
La relazione di accertamento dei vigili urbani unitamente a personale dell’ufficio tecnico non lascia margini alla interpretazione e dipinge una immagine molto diversa da quella dipinta da alcuni media estimatori delle gesta dell’ex sindaca del centro tirrenico. Sostanzialmente l’accertamento evidenzia che la Sindaca, spacciasse per deposito di attrezzi agricoli un fabbricato di fatto adibito a civile abitazione. Recita un passo del verbale di accertamento che ha prodotto la conseguenza dell’ordinanza di demolizione: “Detto interrato fuoriesce dal piano di campagna sul solo lato mare per mt. 1,10; l’interno del manufatto, anziche? essere destinato a deposito agricolo per come autorizzato, risulta adibito a civile abitazione, provvisto di cucina, soggiorno e camera da letto, regolarmente arredate”.
A questo punto, Fernanda Gigliotti avrebbe due opzioni: a) demolire; b) impugnare il provvedimento. Da quanto si è dato sapere lei, comunque, non intende impugnare il provvedimento, considerato che, potrebbe renderla incompatibile come consigliere comunale. E, infatti, in un post sui social, dichiara che non intende opporsi al provvedimento e, altresì, si proclama vittima di una rappresaglia da parte degli avversari politici. Le date però, smentiscono la sua ricostruzione, il verbale di accertamento è del 25 maggio e, l’ordinanza di demolizione, invece, del 6 giugno. Considerato che i provvedimenti portano queste date, gli atti sono tutti riconducibili alla gestione commissariale che è cessata il 10 giugno. Chi avrebbe ordito la rappresaglia dunque? Tuttavia, al di la delle versioni di tipo strumentale, l’abuso che viene contestato all’ex prima cittadina è grave, considerato che, la Gigliotti ha sempre indossato le vesti della paladina della legalità e, qualche mese fa, propagandava la demolizione di presunti ecomostri. Il nuovo sindaco di Nocera, Pandolfo, invece, in merito alla vicenda, non ha inteso rilasciare dichiarazioni.