La prima sezione penale della Suprema Corte si è espressa a favore di Antonio Perfetti rigettando il ricorso proposto dal difensore del magistrato Antonio Cordova
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Si conclude dopo 6 anni di processi in vari gradi di giudizio la vicenda che ha visto imputato per diffamazione a mezzo stampa Antonio Giancarlo Perfetti, Gran Maestro del Grande Oriente, per avere, a dire di Agostino Cordova, diffamato lo stesso magistrato. L’ex procuratore capo di Palmi negli anni ’90 coordinò un’inchiesta che riguardava la massoneria in tutta Italia. Ancora una volta oggi, presso la prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, la difesa dell’avvocato Antonio Perfetti, rappresentata dagli avvocati Enzo Belvedere del foro di Cosenza e Renato Vigna del foro di Palmi, ha dimostrato che non vi fu diffamazione in quanto Perfetti nel criticare, pur aspramente, l’operato del Cordova, è rimasto nei limiti del diritto di critica, nel caso di specie giudiziaria, la cui esimente è prevista dall’articolo 51 del codice penale. La Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dal difensore dell’ex procuratore Cordova, condannando lo stesso alle spese di giudizio.