«Appare necessario chiarire subito che il provvedimento del Presidente del Tribunale in questione non dispone un indiscriminato rinvio dei processi ma rimette ai magistrati, a seguito della necessaria interlocuzione con le parti presenti in udienza, di valutare se le condizioni climatiche delle aule, anche alla luce degli interventi di manutenzione in atto, e in concreto, consentano la celebrazione ordinaria dei processi o piuttosto, in caso contrario, inducano ad accogliere le richieste delle difese del differimento. Nessun rinvio indiscriminato dei processi, dunque.

È una nota che porta la firma della presidente della sezione Dibattimentale del Tribunale di Reggio Calabria, Silvia Capone, a mettere definitivamente ordine su quanto avvenuto nei giorni scorsi nei locali del Cedir dove, a causa del malfunzionamento dell’impianto di condizionamento dell’aria, diverse udienze sono saltate, portando all’emissione di un provvedimento del presidente del Tribunale, Mariagrazia Arena, con il quale si lasciava ai magistrati la valutazione circa la possibilità di celebrare o meno i processi, tenuto conto delle condizioni climatiche dell’aula.

Secondo il giudice Capone, dunque, «una lettura del provvedimento indicato in oggetto, come da più parti suggerita, nei termini di autorizzazione al rinvio d’ufficio dei processi, sic et simpliciter, non solo non corrisponde al contenuto del provvedimento, ma appare contraria ai principi della ragionevole durata del processo e della efficienza del servizio». Detta in parole più semplici: rinvii generalizzati possono essere stabiliti solo per legge e, per questo, il provvedimento della presidente Arena non avrebbe mai potuto essere interpretato come, appunto, un rinvio indiscriminato di tutta l’attività processuale. Va tenuto altresì presente come «il rinvio dei processi, connesso alla difficoltà della celebrazione a cagione del mancato funzionamento degli impianti di climatizzazione nelle aule, implica inevitabilmente delle conseguenze giuridiche connesse alla prescrizione dei reati, che non può essere ignorata».

La nota di chiarimento della presidente Capone si spinge oltre, per mettere in luce ciò che, a suo giudizio, ha generato il fraintendimento: «Appare pertanto fuorviante la pubblicazione del sito del Coa di Reggio Calabria del decreto del Presidente del Tribunale indicato in oggetto con la dicitura “Sospensione delle udienze per le quali è previsto lo svolgimento in aula”, che ha indotto tutti gli avvocati a reclamare in aula (anche in quella – la 12 in cui l’impianto di climatizzazione funziona) il rinvio dei processi».

La presidente Capone passa poi a fissare alcune misure idonee ad «evitare la paralisi giurisdizionale» e per assicurare «non solo le prestazioni indispensabili, ma anche quelle ordinarie nella misura in cui le difese non chiedano il rinvio dei processi a causa delle difficoltà climatiche e il rinvio non comporti un sacrificio eccessivo in caso di testimoni che provengono da fuori regione o il cui ritorno risulti particolarmente gravoso».

«Le soluzioni adottate consentiranno di assicurare la prosecuzione del servizio nel periodo preferiale – conclude la nota – prevenendo il blocco indiscriminato dell’attività giurisdizionale ed il sacrificio degli interessi dell’utenza, confidando sulla sensibilità e sulla collaborazione di tutti gli attori coinvolti».