«Moses in questo momento è provato. Ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero e dall’ordinanza si evince la sua estraneità ai fatti». Lo ha dichiarato l’avvocato Gianluca Garritano, difensore di Moses Omogo Chidiebere, il marito di Rosa Vespa accusato come lei del sequestro della piccola Sofia avvenuto a Cosenza martedì scorso. All’esito dell’interrogatorio su garanzia, il gip lo ha rimesso in libertà su parere conforme della stessa Procura.

«Sicuramente vi è stato un ottimo e celere lavoro da parte della Procura. Ritengo che, a seguito dei due interrogatori, si siano resi conto della totale estraneità di Moses», ha spiegato l’avvocato. Secondo il legale, si potrebbe giungere a una archiviazione per il suo assistito: «Poi naturalmente ci saranno gli ulteriori sviluppi da parte della Procura e si vedrà se chiederà o meno l'archiviazione. Ma è troppo presto per stabilirlo. Al momento hanno ritenuto Moses totalmente estraneo».

«Emotivamente è molto, molto provato - ha aggiunto Garritano -. Lui era convinto che la moglie avesse partorito e che avesse partorito un maschietto. Questo fino a cinque minuti prima che arrivasse la Questura».

Le telecamere interne della clinica avevano ripreso la coppia mentre portava via la bimba: «Se si guarda il video - ha detto il legale all’agenzia Dire - si intravede che ad un certo punto Moses fa un cenno alla moglie di mettere il neonato (anzi, la neonata) nell'ovetto, mentre lei invece prosegue. Tant'è che lui prende l'ovetto vuoto. La neonata, si vede in modo chiaro, era sul petto di lei avvolta dal giubbino».

Secondo il difensore di Moses, il giudice ha convalidato gli arresti, anche perché quella sera «c'erano tutti i presupposti per procedere all'arresto. Grazie agli accertamenti che ha fatto la Procura, e poi anche agli interrogatori, si sono resi conto delle versioni rese e la stessa Procura non ha avanzato nessuna richiesta di misura cautelare per lui. Quindi, senza la richiesta da parte della Procura, il Gip non può che ordinare l'immediata scarcerazione», ha concluso.

Dopo l’interrogatorio svoltosi a Cosenza, Moses è stato riportato nel penitenziario di Castrovillari per il disbrigo delle pratiche inerenti la sua scarcerazione. Ha lasciato l’istituto di pena e proprio il suo difensore ha provveduto ad accompagnarlo a casa.