Del rapimento della piccola Sofia parla tutta Italia. Le televisioni nazionali hanno dato ampio risalto al caso che il network LaC ha seguito sin dalle prime battute con una diretta tg in edizione straordinaria. L'inchiesta giudiziaria procede rapidamente, cercando di far luce sugli ultimi giorni di Rosa Vespa e del marito Acqua Moses, forse ignaro del piano criminale ideato dalla compagna. Ma ci troviamo di fronte a una donna lucida o a una persona segnata da un lutto che ha profondamente turbato la sua psiche? È la domanda che si pongono anche inquirenti e investigatori.

Neonata rapita a Cosenza, venerdì udienza di convalida

Al momento, due persone si trovano in carcere, e l’udienza di convalida degli arresti, secondo quanto appreso dalla nostra testata, potrebbe svolgersi venerdì. Gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza e i carabinieri hanno interrogato alcuni stretti congiunti della coppia italo-senegalese per ricostruire il puzzle investigativo.

«Finalmente Ansel»

Per quanto riguarda la posizione di Acqua Moses, già approfondita in un altro articolo, emergono nuovi elementi che rafforzano l’ipotesi che l’uomo fosse all’oscuro di tutto. Moses era fermamente convinto che il neonato fosse il suo Ansel, diminutivo di Anselmo, in onore del padre di Rosa, storico edicolante di Cosenza. Lo dimostrano anche le immagini di videosorveglianza della clinica Sacro Cuore, che ritraggono un uomo tranquillo mentre aspetta (invano) che la moglie adagi il neonato nell’ovetto, senza alcun sospetto.

Moses inizialmente attendeva in auto, mentre Rosa, che nei giorni precedenti si era recata più volte nella clinica senza destare sospetti, aveva finto di essere un'infermiera, presentandosi nella stanza dov'era ricoverata la vera mamma di Sofia.

Il post-partum

La donna in precedenza avrebbe giustificato la sua solitudine con il marito dicendogli: «Ansel è nato, ma non venire in clinica perché abbiamo entrambi il Covid e non ti fanno entrare». L'8 gennaio compare il post su Facebook, data della presunta nascita. Gli inquirenti stanno ora verificando dove abbia dormito Rosa tra il 7 e il 10 gennaio 2025, giorni in cui si sarebbe allontanata dalla casa di Castrolibero con la scusa del parto e di aver contratto il noto virus. Dal 10 al 20 gennaio 2025, Rosa avrebbe simulato classiche dinamiche post-partum, arrivando addirittura a tirarsi il latte dal seno.

Segnali di anomalia erano già emersi prima dell’8 gennaio: il "pancione" di Rosa era così evidente da far credere a tutti che fosse incinta. La donna sembrava talmente convinta della gravidanza da aver ingannato non solo Moses, ma anche i vicini di casa e chi frequentava il palazzo di Castrolibero. Nessuno avrebbe mai sospettato che dietro quell'apparente stato di gravidanza si nascondesse altro.

L'ipotesi di una grave patologia

Secondo gli esperti, il comportamento della donna potrebbe rientrare nel quadro di una grave patologia psichica nota come gravidanza isterica. Parenti e conoscenti attendevano con gioia la nascita del piccolo Anselmo, salvo poi rendersi conto, nel corso della festa interrotta dalle forze dell'ordine, che il neonato era una bambina. Probabilmente, anche Acqua Moses se ne è accorto solo un attimo prima dell’arrivo della polizia. Ed è lì che lei sarebbe crollata: «Aiutatemi». L'indagine sulla neonata rapita a Cosenza è dunque soltanto all'inizio.