É ancora emergenza nella tendopoli di Rosarno, dove sono più di duemila i migranti accampati nella tendopoli e nella fabbrica occupata in condizioni igieniche disastrose. A denunciarlo è l'associazione "Medici per i diritti umani", che chiede «misure immediate per assicurare condizioni dignitose ai lavoratori giunti nella Piana di Gioia Tauro per la stagione agrumicola. Il Protocollo Operativo sottoscritto quasi un anno fa nella Prefettura di Reggio Calabria con Regione e Comuni - continua “Medici per i diritti umani” - è rimasto lettera morta. Un quadro disperante a sette anni dalla cosiddetta “rivolta di Rosarno”. Siamo tornati indietro di anni. La metà dei braccianti dorme su un materasso a terra o direttamente sul pavimento. I bagni sono latrine scavate nella terra. Si cucina in fuochi improvvisati o con fornelli a gas in tende e baracche; ci si lava con acqua riscaldata in bidoni di lamiera e non è organizzato alcun servizio di raccolta della spazzatura».