La Capitaneria di Porto di Vibo Valentia ha sequestrato la parte del lungomare di Coccorino, devastata dai lavori abusivi eseguiti lo scorso fine settimana in un terreno frontale ad uno degli arenili più belli in Calabria. Una prima svolta, quindi, in una vicenda che configura danni ambientali ingenti e, ora, una caccia per risalire a chi con l’escavatore ha rotto il muretto gettando materiale di risulta fino a realizzare una pista tra gli scogli.


Il terreno da cui secondo i testimoni si sarebbe mosso il mezzo, per ora, non sembra sequestrato e dunque si infittisce il mistero anche rispetto ai proprietari del fondo. Il sindaco di Joppolo, Carmelo Mazza, precisa che «quando il responsabile dell’ufficio tecnico è arrivato sul posto, non ha trovato nessuno: se ci sono testimoni che hanno visto sarà chi indaga a stabilirlo». In effetti, il gestore dell’unica struttura turistica che ha sede nella zona – la cui famiglia è anche proprietaria del terreno – tramite l’avvocato Patrizio Cuppari ha fatto sapere che «il terreno in questione, non fa parte del ristorante, anche se chi ne è proprietario fa parte della stessa famiglia dell'imprenditore Vecchio».


Per chi indaga, forse, il fazzoletto di terra livellato non è ancora formalmente incriminato e l’azienda che gestisce il ristorante non c’entra direttamente, quindi, ma qualche familiare del gestore è proprietario del terreno.
Saranno le indagini a stabilire eventuali colpe, ma certo il reato qualcuno l’ha commesso in questo incantevole angolo di Calabria danneggiato da più fronti, visto che anche quella parte dei lavori autorizzati dal Comune nelle stesse ore – per la pulizia di un fosso con un escavatore – sono finiti male, essendo visibile il taglio selvaggio di un albero sull’argine.