Autorizzati a raggiungere le seconde case, i calabresi a volte vi trovano situazioni imbarazzanti.
Ne sanno qualcosa a Coccorino, frazione di Joppolo, dove la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia indaga dopo la segnalazione di alcuni residenti, ancora choccati per la scoperta strabiliante fatta sul lungomare.
«Un privato ha fatto dei lavori nel suo terreno – afferma un cittadino durante il sopralluogo dei militari – e con l’escavatore ha rotto il muretto buttando nel mare scogli e terra».

Una testimonianza forte, in effetti la scena che ci si trova davanti conferma come lo specchio d’acqua e l’arenile siano ancora invasi dal materiale di risulta.
Rimangono pure le prove di un cantiere privato abbandonato in fretta e furia, e quello che sembrava un futuro confinamento dorato – nel distretto turistico di Capo Vaticano – assume i contorni dello scandalo. Poco distante un altro mezzo si muove dentro un fosso ma in questo caso l’operaio precisa che «la pulizia del corso d’acqua è stata autorizzata dal Comune».
Per capire se entrambi i lavori siano in regola, nel Municipio non ci vengono incontro: assenti il sindaco, il vice e il responsabile dell’ufficio tecnico.

«I lavori fatti nel terreno privato – conclude una signora che ha segnalato l’abuso – sono anche pericolosi perché è stato scavato sotto un costone roccioso. Si è trattato di una scarifica che ha reso insicura la base di una collina che a questo punto potrebbe anche franare». Le indagini proseguono, per capire intanto chi sia l’esecutore di un movimento terra assai sospetto e, poi, per capire se sono fatti a regola d’arte lavori commissionati dal Comune nel fosso che sfocia in uno dei mari più incantevoli della Calabria.