Lunghe attese per i test molecolari e il rilascio dei certificati di guarigione, con centinaia di persone segregate in casa che non riescono a comunicare con l’Asp. Il commissario straordinario: «Siamo in guerra. Invece di telefonare meglio mandare una email» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Mia madre è risultata positiva al Covid il 17 dicembre scorso dopo un test eseguito in un laboratorio privato. Ancora attende il risultato del test molecolare. Ma il dipartimento prevenzione dell'Asp non risponde». «Mio figlio – scrive un'altra donna - è positivo dall'11 dicembre, io che vivo con lui, aspetto di essere sottoposta a tampone molecolare. Ma i numeri sul sito dell'Asp risultano sempre occupati». «Abbiamo contratto il Covid il 23 novembre», denuncia una giovane madre che ha dovuto affrontare il virus con tre figli piccoli. «Dopo varie peripezie e dopo esserci sentiti abbandonati dal sistema sanitario, siamo guariti. Ora che il peggio è passato l’Asp non ci rilascia il certificato di guarigione e mio marito non può rientrare al lavoro rischiando così il licenziamento». Ai numeri di telefono, alle mail ai WhatsApp non risponde nessuno. Mi creda - dice la donna - ho chiamato migliaia di volte».
Sono le storie di alcune famiglie del Vibonese che hanno contratto il Covid. Tutte accomunate non solo dal virus, ma dallo stesso disagio: l’Asp che non risponde. Famiglie disperate. Che non sanno a quale santo rivolgersi.
Nel pieno della quarta ondata l'azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia non sembra riuscire a far fronte alla grande quantità di segnalazioni da parte delle farmacie e dei laboratori privati. Ritardi che si ripercuotono sui circa mille contagiati del Vibonese.
L'ultima denuncia pervenuta alla posta della nostra redazione, porta la firma di una donna di Rombiolo. Ha provato a contattare tutti i numeri. Finalmente qualcuno ha risposto, dall'altro capo del telefono la voce di un uomo che lapidario le avrebbe riferito: «I centralini sono andati in tilt. Inutile continuare a chiamare. L'Ufficio riaprirà nel pomeriggio».
Rimostranze che riportiamo direttamente al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Maria Bernardi: «Abbiamo riorganizzato il dipartimento di prevenzione – conferma - destinando tre linee telefoniche con altrettanti operatori, altre due linee sono state riservate per le comunicazioni delle positività. È vero – ammette – si registrano ritardi a causa del lavoro arretrato che stiamo ancora smaltendo». Non nasconde le criticità e le falle del sistema. «Molti chiamano direttamente ai miei numeri personali. Io cerco di rispondere a tutti e risolvere i problemi che si verificano di volta in volta. La verità – dice – è che siamo in guerra. Siamo nel pieno della quarta ondata. Difficile far fronte a tutti i contagi. Gestire più di mille i casi nel vibonese non è semplice».
Ma come fare per mettersi in contatto con l'Asp?: «Più che telefonare, invito i cittadini a mandare mail all'indirizzo covid19@aspvv.it che è sempre attiva», assicura. Per quanto riguarda invece il certificato di guarigione che molti attendono da settimane, la Bernardi ammette che lì il ritardo c’è: «Gli attestati sono di competenza dell'ufficio igiene pubblica», spiega. «Possiamo sbagliare – conclude – ma stiamo facendo il possibile per fronteggiare questa pandemia».