È cominciata da Vibo Valentia la giornata calabrese di don Luigi Ciotti. Nell’auditorium della scuola di polizia gremito da scolaresche e autorità, il fondatore di Libera ha partecipato all’evento conclusivo del progetto “Leggere contro le mafie”, organizzato dal Coordinamento provinciale della sua associazione.

L’incontro è coinciso con l’anniversario dell’omicidio di Filippo Ceravolo, in sala tra gli imprenditori sotto scorta e i familiari di vittime di mafie, c’era anche Martino Ceravolo, padre del ragazzo di Soriano ucciso nel 2012.

Dopo gli interventi del prefetto e del questore, Francesco Zito e Annino Gargano, e del sindaco Maria Limardo, il senso del progetto scolastico è stato illustrato da don Ennio Stamile e Giuseppe Borrello, referenti regionale e provinciale di Libera.

Il prete di Torino, che proseguirà il suo tour a Palmi per il battesimo di un nuovo presidio di Libera, proprio a partire dal rispetto che si deve alle vittime, ha articolato la sua opinione sugli effetti verso l’ergastolo ostativo del recente pronunciamento della corte costituzionale, chiedendo il rispetto della Costituzione ma anche «una spinta a fare in modo che chi è detenuto collabori per avere verità e giustizia sui crimini di mafia».