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Beni per un valore di circa 50.000 euro, tra cui una casa-famiglia, sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria e da uomini della locale Questura che hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale su richiesta della Dda. Il provvedimento riguarda Andrea Giungo, 46 anni. Tra i beni sequestrati la "Casa Famiglia Ciccilla" con sede a Reggio Calabria, la cui gestione e' stata ora affidata ad un amministratore giudiziario appositamente nominato dal Tribunale della citta' calabrese.
I dettagli dell’operazione Il Padrino
Il provvedimento eseguito si fonda sulle risultanze delle indagini svolte dalla Polizia di Stato nell'ambito dell'operazione "Il Padrino", conclusa nel 2014 con l'arresto di 25 presunti affiliati alle cosche di 'ndrangheta De Stefano e Tegano di Reggio Calabria, tra cui lo stesso Giungo. L'uomo avrebbe favorito la latitanza dei boss Paolo Rosario De Stefano, 42 anni, e Giovanni Tegano, 79 anni, capi delle omonime cosche mafiose. Giungo avrebbe svolto, in particolare, il ruolo di messaggero per la trasmissione delle "imbasciate" tra i componenti dei due clan e sarebbe stato presente in ogni fase della gestione della latitanza di Tegano.
Le indagini della Finanza
Dalle indagini delegate dalla Dda al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza sarebbe emerso il complesso dei beni di cui Giungo ed i familiari disponevano, direttamente o indirettamente nell'ultimo ventennio, tra cui la struttura residenziale per anziani. Le operazioni di accesso alla casa famiglia sono state eseguite unitamente a personale dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanita' di Reggio Calabria che ha effettuato i controlli di competenza in materia igienico sanitaria e verificato l'adeguatezza dei livelli di assistenza prestata agli anziani ospitati, senza rilevare irregolarita' in relazione al mantenimento e alla cura degli alloggiati.
I sequestri Nell'ambito del provvedimento eseguito stamane sono state sequestrate numerose polizze assicurative, nonche' rapporti finanziari per oltre 1.000 euro ed un conto corrente sul quale era in liquidazione un bonifico di importo superiore a 25.000 euro derivante dal riscatto di una polizza assicurativa intestata a Giungo.