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Alla fine la consigliera di Lamezia Unita Marialucia Raso ha preso posizione. Non si è dimessa, come in diversi avevano auspicato negli ultimi giorni, ma è uscita dal silenzio e si è autosospesa dalla carica in seno all’assise lametina. Nelle decine di arresti dell’operazione ‘Crisalide’ c’è, infatti, anche il suo fidanzato, Alessandro Gualtieri.
Una circostanza scomoda per la carriera politica della Raso che da quell’alba in cui è stata smantellata la cosca dei Cerra –Torcasio – Gualtieri non si era però espressa pubblicamente. Ora la decisione, comunicata con una nota stampa, in cui spiega di avere optato per l’autosospensione fino al chiarimento della vicenda giudiziaria “per tenere indenne l'ente ed il movimento politico dalla vicenda giudiziaria nella quale è coinvolta una persona con cui ho un legame affettivo, ma a cui mai ho visto compiere o ipotizzare atti illegittimi o finalizzati a favorire una consorteria criminale” (LEGGI QUI I LEGAMI "SCOMODI" DEI CONSIGLIERI COMUNALI).
Raso tiene poi a rimarcare che nelle carte dell’inchiesta non viene mai citato il suo nome né in modo diretto né indiretto, con particolare riferimento all’ipotesi che la sua candidatura possa essere stata sostenuta dalla ‘ndrangheta. “Sono fiduciosa nell'operato della magistratura – aggiunge - e, devo confessare, emotivamente impreparata al ciclone mediatico da cui sono stata travolta, non per l'imperizia degli organi di informazione, sulla cui professionalità non discuto, ma perché ormai ai nostri giorni è inevitabile che ciò accada. Mi sembra onestamente di vivere una vicenda più grande di me, che ho solo 25 anni e che mi sono impegnata in politica anche per tentare di dare un piccolo contributo, affinché tanti giovani, dediti ad attività criminali e mafiose, trovino occasioni di lavoro e di progresso”.
“Per le cosche criminali che infestano Lamezia ho sempre – conclude - in ogni momento della mia vita, provato il sentimento del ripudio e, riguardo alla mia attività istituzionale di questi anni, svolta più o meno gratuitamente, mai ho pensato, sollecitato, visto o deliberato atti discutibili o illegittimi”.
Poche ore prima che la Raso comunicasse la sua decisione, l’associazione “Libera Catanzaro” commentando la cerimonia di commemorazione dell’omicidio dei netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, aveva stigmatizzato la sua presenza scrivendo: “nell’attuale clima di incertezza e precarietà che sta vivendo il territorio lametino sarebbe stato auspicabile l’assenza di passerelle politiche e di volti di persone in prima fila la cui presenza ha generato non poco imbarazzo, valutare l’opportunità della propria esposizione pubblica avrebbe potuto essere non soltanto un utile esercizio di stile, ma avrebbe contribuito a trasmettere l’idea – fondamentale per chi ricopre ruoli pubblici – che l’interesse collettivo debba essere sempre anteposto a quello personale”.
Non è da escludere che sia stata proprio questa valutazione a far scattare nella consigliera la decisione di mettere da parte la propria carica fino al chiarimento della vicenda.
In consiglio comunale al posto MariaLucia Raso non subentrerà al momento nessun'altro consigliere comunale, in quanto la stessa non si è dimessa dalla carica ma semplicemente "autosospesa".
Tiziana Bagnato