Il gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, ha depositato - a quasi due anni di distanza dal verdetto - le motivazioni della sentenza con rito abbreviato del processo nato dalla storica operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata 'Costa Pulita'. Per la prima volta in sede giudiziaria viene riconosciuta l’esistenza delle associazioni mafiose di Briatico (centro turistico del Vibonese) e Parghelia (altra località turistica del Vibonese) facenti capo, rispettivamente ai clan Accorinti-Bonavita-Melluso e Il Grande. Lo scrive l’agi.

 

La sentenza è lunga 1.245 pagine, attraverso le quali il giudice spiega il percorso logico-giuridico seguito per arrivare al verdetto di colpevolezza per tutti gli imputati (una sola assoluzione). Fra i condannati per corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose, anche gli ex sindaci di Briatico, Andrea Niglia e Francesco Prestia, la cui pena ammonta a 2 anni, più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Andrea Niglia ha ricoperto anche la carica di presidente della Provincia di Vibo Valentia prima dello scioglimento (2018) della sua amministrazione (Briatico) per infiltrazioni mafiose. A 4 anni per concorso esterno in associazione mafiosa è stato condannato il consigliere comunale di Briatico Sergio Bagnato. Quasi tutti i condannati dovranno risarcire diversi Comuni, la Regione Calabria e la Provincia di Vibo parti civili nel processo.