La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha messo a segno un ulteriore attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta, dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione - nei confronti di N.C., nato Nicotera, 71 anni, attivo nella piana di Gioia Tauro ma con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Roma, Bologna ed in tutto il Nord Italia.


L’attività investigativa di natura patrimoniale avviata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Reggio Calabria su delega della suddetta Procura Distrettuale nei confronti dell’uomo ha consentito di accertare come dagli anni’70 in poi, abbia costruito un impero economico, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, della ristorazione e dei villaggi turistici, grazie all’appoggio fornito dalla potente cosca Piromalli ed ai legami tra questa e quelle altrettanto di rilievo dei De Stefano del capoluogo reggino, dei Mancuso di Vibo Valentia e dei Coco di Milano.


Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione aveva già disposto nel mese di ottobre 2016 il sequestro di numerosi beni mobili, immobili e società, ubicati nelle Province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Bologna e Roma, ritenuti nella disponibilità di N.C., per un valore di 50 milioni di euro , tra cui l’intero capitale sociale e il patrimonio aziendale di un lussuoso villaggio turistico avente sede in Parghelia di Vibo Valentia.
Dall’attività svolta è, altresì, emerso il ruolo di C. nell’ambito di un procedimento instaurato dinanzi alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, volto ad accertare eventuali responsabilità penali relative alla produzione Rai della fiction “Gente di mare. Il materiale offerto al vaglio del Tribunale ha consentito di appurare che in merito all’individuazione di una struttura alberghiera da utilizzare per la citata fiction, veniva fatto espresso riferimento a C. quale proprietario di un villaggio a Parghelia, definito quale “delfino dei Piromalli”. Nell’occasione i responsabili di produzione Rai furono costretti a rivolgersi a C., nonostante un imprenditore concorrente avesse presentato un’offerta di servizi più vantaggiosa sotto il profilo economico.
Con il provvedimento il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro di ulteriori cinque appezzamenti di terreno di fatto ricompresi all’interno o nelle adiacenze del perimetro del complesso turistico per una valora di circa  1,5 milioni di euro.