È durata sei mesi la latitanza di Domenico Romeo, considerato vicino al clan Alvaro di Sinopoli. L’uomo, arrestato domenica scorsa, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova nell’ambito dell’inchiesta “Buon vento genovese”.

 

Si nascondeva in Aspromonte

Il 40enne è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria che hanno portato a termine un blitz in una casa nel centro storico di Sant’Eufemia d’Aspromonte, in via Gramsci, nella mattinata di domenica, dove Romeo si nascondeva. Con lui si trovavano anche la moglie, il figlio minorenne e altri familiari. La notizia non è stata ancora ufficializzata dall’Arma, ma l’uomo si troverebbe già in carcere dove attende l’inizio del suo processo. Domenico Romeo è accusato in concorso di traffico internazionale di droga con le aggravanti di mafia, dell’ingente quantità e della transnazionalità.

 

Latitante da luglio 2019

L’inchiesta “Buon vento genovese” è stata condotta dalla guardia di finanza del capoluogo ligure e conclusa il 29 luglio dello scorso anno. Tra gli arrestati figura Antonio Alvaro, considerato il finanziatore e l’organizzatore del maxitraffico di cocaina dal sud America e dalla Colombia. Quella mattina fine luglio 2019, però, Romeo era riusciti a eludere l’arresto divenendo a breve ufficialmente latitante. Le indagini per scoprire dove si nascondeva non si sono mai fermate e, nella mattinata di domenica, i carabinieri sono riusciti a individuarlo e ad arrestarlo.

 

Contabile del clan

Secondo quanto appreso, pare che il 40enne sia considerato dagli inquirenti parte integrante della potente cosca Alvaro di Sinopoli, tanto da svolgere il ruolo di contabile dell’organizzazione criminale e coinvolto nel traffico internazionale di droga, circa 360 chili, sequestrati dagli uomini delle Fiamme gialle insieme a oltre 953mila euro in contanti.