Alla sbarra presunti capi e affiliati al clan dei Piscopisani di Vibo Valentia. Oggi il pm Andrea Mancuso ha chiuso la sua requisitoria
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Pioggia di richieste di condanna per gli imputati del processo nato dall’operazione antimafia denominata Rimpiazzo. Il pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, ha concluso la sua requisitoria chiedendo al Tribunale collegiale di Vibo Valentia – presieduto dal giudice Tiziana Macrì – l’affermazione della penale responsabilità degli imputati che rispondono, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, estorsione, danneggiamento, usura, intestazione fittizia di beni e spaccio di stupefacenti.
I capi di imputazione complessivi dell’operazione “Rimpiazzo” – portata a termine dalla Squadra Mobile di Vibo con il coordinamento della Dda di Catanzaro – sono quasi 80. Le parti offese sono 35.
Le richieste della Dda
Queste le richieste di condanna formulate dal pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, nei confronti degli imputati:
16 anni Giuseppe Salvatore Galati, di 58 anni, detto “Pino il ragioniere”, indicato quale “capo società” del clan dei Piscopisani;
22 anni e 6 mesi Nazzareno Galati, di 32 anni, di Piscopio;
30 anni Rosario Battaglia, di 37 anni, uno dei vertici del “locale” di Piscopio;
12 anni Giuseppe Brogna, di 63 anni, di Piscopio;
13 anni e 6 mesi Stefano Farfaglia, di 38 anni, residente a San Gregorio d’Ippona;
16 anni Angelo David, di 38 anni, di Piscopio;
20 anni Benito La Bella, di 34 anni, di Piscopio;
8 anni a Nicola Barba, detto “Cola”, di 69 anni, di Vibo Valentia, residente a Bivona;
11 anni Nazzareno Colace, di 57 anni, di Portosalvo; 9 anni Ippolito Fortuna, di 61 anni, di Vibo Marina;
16 anni Francesco Tassone, di 44 anni, imprenditore agricolo residente a Vibo;
19 anni Francesco Felice, di 28 anni, di Piscopio;
11 anni Maria Concetta Fortuna, di 63 anni, di Piscopio;
12 anni Pantaleone Mancuso, di 60 anni, detto “Scarpuni”, di Limbadi, residente a Nicotera Marina;
17 anni Nazzareno Pannace, di 32 anni, di Vibo ma domiciliato a Bologna;
17 anni Francesco Popillo, di 36 anni, di Vibo ma residente a Bologna;
17 anni Francesco Romano, di 35 anni, di Briatico;
17 anni Pierluigi Sorrentino, di 31 anni, di Vibo Marina;
10 anni Michele Staropoli, di 55 anni, di Piscopio;
12 anni Domenico D’Angelo, di 59 anni, di Piscopio;
15 anni Giuseppe D’Angelo, di 48 anni, di Piscopio;
10 anni Michele Fortuna, di 37 anni, di Piscopio;
5 anni e 4 mesi Giuseppe Lo Giudice, di 43 anni, di Piscopio;
4 anni Tommaso Lo Schiavo, di 61 anni, di Piscopio;
2 anni Raffaella Mantella, di 48 anni, di Vibo Valentia (sorella del collaboratore Andrea Mantella);
12 anni Michele Silvano Mazzeo, di 51 anni, di Mileto;
3 anni Simone Prestanicola, di 44 anni, di Piscopio;
2 anni Annarita Tavella, di 35 anni, di Vibo Valentia;
8 anni Gianluca Tavella, di 52 anni, di Vibo;
9 anni e 6 mesi Leonardo Vacatello, di 53 anni, di Vibo Marina;
6 anni Luigi Zuliani, di 51 anni, di Piscopio;
3 anni il finanziere Giovanni Tinelli, di 45 anni, di Trieste, in servizio a Vibo;
assoluzione Mariano Natoli, di 53 anni, di Termini Imerese, anche lui finanziere in forza al Reparto operativo della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Antonio Porcelli, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Antonio Porcelli, Brunella Chiarello, Giuseppe Di Renzo, Michelangelo Miceli, Leopoldo Marchese, Diego Brancia, Letteria Porfidia, Guido Contestabile, Francesco Manti, Gregorio Viscomi, Walter Franzè, Salvatore Staiano, Francesco Gambardella, Francesco Sabatino, Gaetano Scalamogna, Maria Grazia Pianura, Michelina Suriano, Francesco Lione, Giuseppe Bagnato, Domenico Anania, Rosa Giorno, Francesco Calabrese, Giovambattista Puteri, Giosuè Monardo, Giuseppe Pasquino, Nazzareno Latassa, Pasquale Grillo, Attilio Matacera.