L'inchiesta Grimilde fece luce sulle infiltrazioni dei clan a Brescello, unico comune emiliano-romagnolo sciolto per mafia
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Chiesta condanna a 30 anni per il presunto boss Francesco Grande Aracri, 16 anni e 6 mesi per il figlio Paolo. Sono le richieste di pena più pesanti formulate dal pm della Dda di Bologna Beatrice Ronchi, che ha concluso la requisitoria del processo di 'Ndrangheta 'Grimilde' davanti al tribunale di Reggio Emilia.
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Al centro, tra l'altro, ci sono le infiltrazioni a Brescello, unico comune emiliano-romagnolo sciolto per mafia. Per gli altri 14 imputati il pm Ronchi ha chiesto ai giudici condanne che vanno dai due ai nove anni. Dopo la rappresentante della pubblica accusa prendono la parola gli avvocati delle parti civili, poi le difese. Nel filone deciso in abbreviato c'è già stata la pronuncia della Corte di appello per una quarantina di posizioni: l'altro figlio di Francesco, Salvatore Grande Aracri, è stato condannato a 14 anni e quattro mesi.