Il procuratore nazionale antimafia al Festival della criminologia di Genova: «La criminalità organizzata calabrese è ormai radicata in tutti i continenti»
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È la ‘ndrangheta al momento la prima organizzazione mafiosa per gestione del traffico di cocaina. Lo ha spiegato il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, a margine del Festival della criminologia in corso oggi a Genova, a Palazzo Ducale.
Il giro d’affari
«In Italia si è parlato, ormai da qualche anno, di profitti per oltre 30 miliardi di euro» derivanti dai traffici della droga, ha ricordato il procuratore, «ma sicuramente c'è stato un aumento degli affari e questo lo si rileva dalla capacità della 'ndrangheta in particolare di gestire i traffici di cocaina, di convertire le importazioni da un porto a un altro, a seconda delle esigenze, di alleggerire il peso delle indagini e dei controlli nei vari territori».
Così rispetto al porto di Reggio Calabria, Gioia Tauro, hanno acquistato - agli occhi dei narcotrafficanti - maggior importanza i porti di Livorno e Genova: quest'ultimo, in particolare, «dove il sequestro di quasi 2 tonnellate di cocaina resta come un primato negli ultimi 25 anni», ha ricordato il numero uno dell'Antimafia.
«Da Genova, da Livorno, da Gioia Tauro e da altri porti del Tirreno, ci spostiamo ad Anversa, ad Amsterdam a Rotterdam, dove ugualmente altre navi importano container contenenti cocaina e, anche lì, ci sono le cooperative di portuali pronti a riceverli, smistarli e farli arrivare all'organizzazione. Questo attraverso la rete che esiste in Centro e Sud America», ha spiegato De Raho.
Le rotte della droga
Ma le rotte della droga, sembrano essere infinite: «Altre volte le navi partono dal Nord America, quindi arrivano dopo essere passate attraverso il Messico, gli Stati Uniti, il Canada, e poi le trasportano in Europa. Immaginiamo - ha evidenziato il procuratore - quali grandi tragitti e rotte riescono a seguire. E via via che il contrasto si rende sempre più efficace in Italia e nel Nord Europa, ancora una volta la 'ndrangheta sposta le importazioni sulle coste dell'Africa. Quindi, un altro continente viene raggiunto, dove immaginano che il contrasto sia meno efficace. I primi sequestri fatti lì dimostrano quale grande attività si stanno svolgendo e come siano stati coinvolti ulteriori territori».
I mafiosi di oggi
Rispondendo poi ai cronisti che gli chiedevano di disegnare la criminalità organizzata dei giorni nostri, De Raho ha parlato di «una criminalità mafiosa molto avanzata sotto l'aspetto dell’infiltrazione economica, dei legami con la politica, della capacità di organizzarsi, di stringere legami, di proiettarsi sui vari territori dell’Europa, ma anche oltre». «Un soggetto - dice il numero uno dell'Antimafia - capace di muoversi liberamente, stringendo legami ovunque. È probabilmente la criminalità che non ha barriere».
‘Ndrangheta poliglotta
Tra le caratteristiche dei nuovi esponenti della criminalità organizzata, c'è la capacità di parlare «diverse lingue: sono in grado immediatamente di legarsi ai vari territori, di inserirsi socialmente ed economicamente. Per esempio, ad Amsterdam - ha spiegato De Raho - soggetti della ‘ndrangheta hanno aperto agenzie immobiliari: fare questo significa essere entrati davvero nel tessuto sociale ed economico di una città e muoversi al pari di qualunque altro cittadino che è nato in quella città. Non parliamo di una città arretrata, ma di Amsterdam e questo dà l'idea della capacità della 'ndrangheta di infiltrarsi».
Non solo Vecchio continente, sottolinea il procuratore: «In Australia partecipa alle elezioni delle cariche più importanti; pensiamo a quello che fa in Canada, alla sua ampia partecipazione negli Stati Uniti o all’esistenza di riferimenti che si muovono da broker internazionali della cocaina nei Paesi del Centro-Sud America».