Trame criminali sull’asse Vibo-Lamezia con progetti di morte, tradimenti e regolamenti di conti. E’ quanto sta svelando ai magistrati della Dda di Catanzaro il nuovo collaboratore di giustizia vibonese, Andrea Mantella, che sta aiutando gli inquirenti ad arricchire di particolari inediti i retroscena di una guerra di mafia raccontata sinora da altri e diversi pentiti di ‘ndrangheta, soprattutto di Lamezia Terme. Mantella parla e riempie pagine e pagine di verbali, raccontando del suo legame, anche parentale con il clan Giampà, ed i contrasti con i Iannazzo di Sambiase.

 

Svela i rapporti con i Torcasio ma anche con il clan Daponte, chiamando in causa due pezzi da novanta della ‘ndrangheta vibonese: il boss Rocco Anello di Filadelfia ed il defunto Damiano Vallelunga, ucciso nel settembre del 2009 a Riace dinanzi al santuario dei santi Cosma e Damiano, ritenuto il boss dell’intero comprensorio delle Serre vibonesi ma con una forte influenza sull’intera criminalità organizzata calabrese.

 

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