In relazione alla decisione di trasferire la celebrazione del processo Maestrale dall’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo Valentia all’aula bunker di Lamezia Terme, a seguito dell’assemblea appositamente indetta, la Camera Penale di Vibo Valentia, in data odierna, ha deliberato lo stato di agitazione dei penalisti vibonesi. Nel corso dell’assemblea, oltre a deliberare lo stato di agitazione, è stato deciso di indire un’assemblea pubblica dell’intera categoria, coinvolgendo il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, invitando i rappresentanti istituzionali e le camere penali dell’intera regione.

«Si è deciso di coinvolgere anche la politica – fa sapere la Camera Penale vibonese attraverso un comunicato – che non può rimanere silente su queste tematiche che non coinvolgono solo gli addetti ai lavori ma un’intera comunità che, anche in questo settore si vede sempre più spogliata di servizi essenziali. È stato ribadito, pertanto, che il problema è anche politico e la politica deve assumersi le proprie responsabilità. È impensabile che decisioni del genere vengano adottate senza coinvolgere la categoria maggiormente coinvolta nella vicenda, specie dopo che il Collegio, nella sua precedente composizione, aveva emesso un’ordinanza con la quale aveva stabilito la celebrazione del processo nell’aula bunker di Vibo Valentia superando le resistenze della Dda che insisteva per il trasferimento a Lamezia Terme.
Si è messo in evidenza che attualmente a Vibo si stanno celebrando altri processi di Dda, astrattamente con le stesse problematiche di ordine pubblico che sarebbero state poste a base della decisione assunta, mentre alcune udienze del processo Rinascita Scott, con molti più imputati, sono state regolarmente celebrate a Vibo senza problemi di alcun genere. Come avvocati penalisti, pertanto, non possiamo più tacere. Non possiamo non denunciare una vera e propria limitazione ai diritti di difesa che derivano dalle decisioni assunte a discapito essenzialmente dei cittadini».