Azzerata la famiglia mafiosa dei barcellonesi. La sostanza stupefacente trasportata sui traghetti dello Stretto con auto a noleggio, scooter o a piedi
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La droga arrivava in Sicilia dalla Calabria attraverso i corrieri che attraversano lo Stretto per rifornirsi della sostanza stupefacente da Giuseppe Scalia. Era lui, per gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Messina e del Ros che hanno azzerato oggi la famiglia mafiosa dei barcellonesi, che provvedeva a consegnare la droga ai corrieri barcellonesi e milazzesi.
Questi ultimi si organizzavano per prelevarla attraverso lo stratagemma del noleggio di auto di comodo o utilizzando degli scooter o, talvolta, per eludere i controlli stradali di polizia, attraversando lo Stretto senza mezzi di trasporto per poi fare rientro a Messina con zaini o borsoni carichi di droga.
A Catania, invece, a interagire con i barcellonesi e con il gruppo dei milazzesi era Salvatore Laudani, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e in contatto diretto con esponenti dell'associazioni mafiosa Pillera-Puntina e del clan Mazzei. Era in grado di assicurare forniture di marijuana fino a 8 chili per consegna.
È stato accertato che il gruppo di Fondaconuovo si approvvigionava ad Adrano (Catania) da Vincenzo Rosano, detto lo 'Zio Vincenzo'. A Messina, infine, i barcellonesi si rifornivano da Francesco Turiano del clan di Mangialupi, che per un certo periodo, con il concorso di altri esponenti del suo gruppo, aveva consegnato ingenti quantitativi di stupefacenti prima ai fratelli Mazzù e poi al gruppo di Alessio Alesci.