Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i primi quattro arrestati interrogati oggi nell'inchiesta della Dda di Milano su un maxi traffico di droga, con collegamenti con cosche della 'ndrangheta, che ieri ha portato la Gdf di Pavia ad eseguire 20 misure cautelari, tra cui una nuova ordinanza in carcere per Luca Lucci, capo ultrà milanista già arrestato un mese e mezzo fa nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro.

In particolare, hanno scelto la linea del silenzio, davanti al gip Luigi Iannelli, Andrea Rozzo, il 46enne che avrebbe preso il posto di Davide Flachi, figlio dello storico boss della 'ndrangheta in Lombardia Pepè Flachi morto nel 2022, e Antonio Rosario Trimboli, considerato "un broker" del narcotraffico internazionale e sposato con la figlia di un presunto boss. E non hanno risposto alle domande nemmeno altri due in carcere, Samuel Cimmarrusti e Savino Banfi. Gli interrogatori proseguiranno anche giovedì e poi venerdì quando sarà sentito, tra gli altri, Luca Lucci. La strategia difensiva, però, sembra comune ed è quella di non rispondere.