La figura di Paolo Sipone è emersa nell'ambito dell'operazione “Galassia”. Dopo indagini economico-patrimoniali eseguite dai finanzieri di Reggio Calabria sono scattati i sigilli ai beni illecitamente accumulati dal romano
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Beni per oltre 1,6 milioni di euro sono stati sequestrati all' imprenditore romano Paolo Sipone, 56 anni, operante nell’ambito delle scommesse online, dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello Scico , con il coordinamento della locale Dda. Il patrimonio sequestrato è costituto da beni aziendali, beni immobili e rapporti finanziari.
La figura di Sipone è emersa nell’ambito dell'operazione “Galassia” a conclusione della quale erano stati eseguiti provvedimenti restrittivi personali a carico di 20 persone, tra le quali lo stesso imprenditore, considerato tra gli ideatori e capo promotore di un complesso e remunerativo sistema criminale, connesso all'illecita commercializzazione di prodotti per la raccolta di scommesse on-line, attraverso importanti bookmakers esteri con sede in Austria e Malta, che, in rapporto con la 'ndrangheta per il territorio calabrese (ma anche con Cosa nostra siciliana, con la Sacra corona unita pugliese e con la Camorra per le rispettive aree geografiche di interesse) da un lato consentiva alla criminalità organizzata di riciclare imponenti proventi illeciti, dall’altro traevano essi stessi significativo supporto per l’ampliamento della propria rete commerciale e per la distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio.
Nel corso dell'operazione erano stati sequestrate 23 società estere, 15 imprese operanti sul territorio nazionale, 33 siti web nazionali e internazionali, numerosi immobili, automezzi e conti correnti italiani ed esteri, nonché innumerevoli quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati. A tal riguardo, i finanzieri hanno svolto indagini economico-patrimoniali sul conto di Sipone e del nucleo familiare.
L’attività investigativa effettuata avrebbe consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del relativo nucleo familiare. Da qui il sequestro del patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 5 società di capitali di cui una di diritto austriaco, 7 fabbricati siti a Roma, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 1,6 milioni di euro.